È morto a Samo Pasquale Brancatisano. Il noto partigiano, conosciuto da tutti con il nome di battaglia “Malerba”, aveva 99 anni. Lo scorso aprile ricevette la telefonata del Capo dello Stato Sergio Mattarella, il quale lo ha voluto ringraziare per le parole di stima per il Presidente della Repubblica espresse dall’anziano ex combattente in un video arrivato, inaspettatamente, fino al Quirinale.

Brancatisano conobbe, come milioni di italiani, il dramma della guerra attraverso la cartolina di richiamo alle armi del 7 gennaio 1941 (era nato a Samo nel dicembre del 1921) e dalla Calabria, da contadino semi-incolto, dovette partire, avendo maturato la consapevolezza politica che lo portava a sognare giustizia e libertà.

L’8 settembre del 1943 si trovava in Francia con il suo reparto dell’esercito quando decise, insieme ad altri commilitoni, di buttare via la divisa e di fuggire dalla Francia, rischiando la propria vita. Giunto in Italia, dopo un lungo e pericoloso viaggio a piedi, nei pressi di Cuneo, aderì ad una formazione partigiana (brigata Garibaldi), nella quale militò fino alla Liberazione, assumendo il nome di Malerba (in paese da ragazzo veniva chiamato “mala erba”). Finita la guerra, ritornò in Calabria nella sua Samo dove ha vissuto insieme alla famiglia e ai nipoti. Scoppiata l’emergenza sanitaria, decise lo scorso anno di rivolgersi direttamente al “suo” Presidente Mattarella attraverso un videomessaggio. «Il presidente – dichiarò – è uno che merita, mi piace e ha la capacità di guidare l’Italia in questa fase difficile. Per questo gli ho inviato il video, perché pensavo fosse giusto farlo. E lo avrei fatto anche se non ci fosse questa emergenza».