Uomini dell’arma, magistrati, medici ospedalieri e semplici commercianti. Nella toponomastica di Locri entrano alcune delle vittime innocenti della mafia. L’iniziativa promossa da Libera e dal Comune guidato dal sindaco Giovanni Calabrese si è tenuta stamane in un tour lungo le vie cittadine che da oggi portano il nome di Cecè Grasso, Carmine Tripodi e Antonino Marino, Falcone e Borsellino, Gino Marino, Domenico Pandolfo e Maria Pugliese.

Un percorso di rinascita, un gesto simbolico affinché le nuove generazioni alla vista di questi cartelli stradali, si possano interrogare e rafforzare quella coscienza civile di cui una comunità ha bisogno per contrastare ogni illegalità.

Una cerimonia emozionante, impreziosita dalla presenza di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, che di Locri è cittadino onorario.