OPERAZIONE GEENA | Dalle carte emerge la volontà di Raso d’incontrare il governatore ad Aosta. Spunta un aiuto elettorale al capogruppo Pd e un ruolo nelle elezioni a S. Giorgio Morgeto: «Arrivano i finanziamenti, per noi è importante»
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C’era tutta l’intenzione d’incontrare il governatore Mario Oliverio per alcuni uomini finiti in manette nell’inchiesta “Geenna” che ha smantellato le cosche operative in Valle D’Aosta. Uno degli elementi di spicco del gruppo, Antonino Raso, secondo quanto ricostruito dall’accusa, avrebbe avuto il ruolo di promozione, direzione ed organizzazione della cosca, in quanto oltre ad intervenire «a favore di soggetti contigui e vicini all’associazione che si trovavano in difficoltà con soggetti estranei alla compagine associativa, sopraintendeva e controllava il comportamento dei giovani calabresi residenti in Valle D’Aosta». Ma decideva anche «le strategie finalizzate a garantire l’appoggio elettorale ai candidati alle competizioni elettorali locali e regionali». E di politica Raso sembrava occuparsene quasi a tempo pieno. Nelle sue mire, infatti, c’erano anche gli incontri con importanti politici calabresi: si tratta del governatore Mario Oliverio e del capogruppo Pd in consiglio regionale Sebi Romeo. Entrambi – è bene dirlo subito – non indagati, come ricordato dallo stesso gip anche per gli altri politici locali coinvolti.
Il progetto d’incontro con Oliverio
Siamo nel dicembre 2014 ed il governatore calabrese è stato eletto da pochissimo tempo. Raso si attiva, come riportato nelle carte dell’inchiesta “Geenna”, per far incontrare Oliverio con il presidente della Regione Valle D’Aosta, Augusto Rollandin. L’incontro, secondo le intenzioni di Raso, si sarebbe dovuto svolgere nella pizzeria di sua proprietà il 31 gennaio 2015, in occasione della Fiera di Sant’Orso. Il progetto viene discusso con un esponente del Pd di Locri, Antonello Alfarone. Come riportato dagli investigatori nell’informativa richiamata dal gip, l’invito ad Oliverio viene recapitato sia tramite la Cna di Aosta, di cui il cugino di Raso era all’epoca dei fatti presidente, sia tramite la sezione aostana del Pd. Nel programma messo in piedi da Raso, però, qualcosa va storto: l’incontro non si concretizza sia per gli impegni istituzionali del presidente Oliverio, sia perché Alfarone non recapita l’invito al governatore.
Le conversazioni fra Raso Alfarone
Ed a riprova dei rapporti che Raso intratteneva con esponenti politici calabresi, vi sono le conversazioni telefoniche riportate all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare. Le due chiamate si riferiscono al 25 ed al 27 dicembre 2014. Di seguito uno stralcio della prima.
Raso: A gennaio incominciamo un piccolo…
Alfarone: no il 29 o il 30 ti chiamo
Raso: a va bene è meglio così almeno io avviso gli organi di competenza
Alfarone: va bene (...)
Raso: guarda che ci tengo tanto eh?
Alfarone: eh ci tengo anch’io…
Raso: ci tengono tanto ma non è per questo, perché la cosa è molto diversa di quello che pensi, qua è una realtà un po’ diversa qua siamo 34.000-33.000 calabresi siamo un quarto della popolazione, sai cosa vuol dire questo?
Alfarone: eh eh
Raso: vuol dire tanto per tutti, per tutti
Alfarone: ma non ti preoccupare
Nella telefonata del 27 dicembre 2014 emerge per la prima volta anche il nome di Seby Romeo.
Alfarone: con …inc… tratta la festa del trenta e trentuno, perché gliela devo spiegare bene, io ho detto che invitavo pure Seby Romeo, hai capito? A salire insieme a Mario Oliverio
Raso: ah… si va bene, chi è questo Romeo? Ah… quello che…
Alfarone: eh sì
Raso: voci sovrapposte… una mano, quello che…
Alfarone: eh si si… voci sovrapposte
Raso: Romeo ce ne sono a San Giorgio, ce ne sono a tutte le parti
Alfarone: inc…
Raso: inc… quale Romeo
Alfarone: no Romeo…inc… il consigliere nostro
Raso: si si
I rapporti con quelli di San Giorgio Morgeto
Ma i rapporti di Raso si fanno fitti anche con coloro che sono originari di San Giorgio Morgeto. La situazione si evidenzia in occasione delle elezioni comunali del giugno 2016. Raso, infatti, come emerso dalle indagini, s’interessa e si attiva per sostenere una delle liste presentatesi alla competizione elettorale. Nello specifico, dagli atti emerge come alcuni candidiati si siano rivolti a lui chiedendogli un appoggio. Si tratta di esponenti di due liste civiche: Obiettivo Comune, che presentava come candidato Salvatore Valerioti, e la lista Sempre Insieme per San Giorgio, che aveva come candidato Andrea Carpentiere. Raso, annota il gip, «non si è mai schierato apertamente a favore dell’una o dell’altra lista, mantenendo un atteggiamento equidistante ed appoggiandole entrambe». Emergono in questo contesto i suoi contatti con Andrea Carpentiere e Domenico Gargano, esponente della lista “Obiettivo Comune”, poi diventato assessore alle attività produttive e politiche del lavoro. E così viene fuori come Raso abbia favorito i contatti fra Carpentiere e Marco Sorbara, per un verso. E abbia garantito il suo appoggio alla lista di Valerioti, chiedendo «che venisse mantenuto il riserbo sulla sua scelta».
Ancora una volta emergono i nomi di Oliverio e Romeo, grazie ai quali i conversanti pensavano di poter ottenere qualcosa.
Gargano: Seby Romeo è in contatto continuo con noi e verrà a fare campagna elettorale e…
Raso: allora gli dici… se Seby Romeo conosce quelli di Aosta, quelli che gli hanno dato una mano… che lui forse… doveva venire qua sopra che gli avevo mandato una lettera al presidente, io… quest’altro testa di c… per questo che mi sono girati un po’ i c…
Gargano: ha chi gli hai mandato la lettera a Oliverio?
Raso: A Oliverio sì
Gargano: e tu mandala per conoscenza a mio fratello… o la mandi a me e gliela diamo che qua Oliverio
Raso: e adesso grazie al cavolo… a ma io guarda quando abbiamo fatto questa storia qua eravamo in contatto con gente di Bivona che gli abbiamo dato una mano
Gargano: mh, mh
(…)
«Se non riusciamo a prendere niente, meritiamo fucilate»
Raso: siete con Romeo, che siete con Romeo… c’è stato un momento che Seby Romeo lo volevano cacciare o sbaglio?
Gargano: no, no, no, lui è …
Raso: no, c’è stato un mezzo “remurrio” all’epoca
Gargano: no, no, lui è più forte che mai, è capogruppo è
Raso: all’inizio, all’inizio c’è stato un… non so che cazzo era successo
Gargano: no, no, no, lui non era coinvolto c’erano altri ma lui no
Raso: no sì, ma c’era era la giunta sua alla fine quel gruppo lì
Gargano: no, no, no, sì dopo Napoli lo tirava dentro con De Gaetano e cose varie però non c’entrava lui, no no
Raso: e De Gaetano sì, giusto De Gaetano
Gargano: no, no ma lui è più forte di prima è diciamo nel momento di maggiore forza come gruppo anche perché adesso devono arrivare anche una caterva di finanziamenti… stanno gestendo questa cosa di… per noi è importante questo momento perché o ne usciamo fuori adesso da sti casini o non ne usciamo più… inc… avere rapporti
(…)
Gargano: lui verrà nella campagna elettorale già hanno parlato… l’altro giorni, quando vogliamo viene, verrà probabilmente anche l’assessore… inc… assessore… per dire noi vogliamo fare una cosa seria non è che vogliamo fare cazzate capisci? Non è che facciamo cinque anni di minchiate come anzi…
(…)
Gargano: quindi si fa un ragionamento aperto con fasce di gente che non è stata coinvolta in prima persona nelle elezioni però può dare una mano e se facciamo sta cosa va bene… poi i rapporti come hai detto tu… noi per fortuna li abbiamo in questo momento siamo a… alla Provincia perché c’è Falcomatà che… praticamente adesso con la città metropolitana … inc…
Raso: e infatti!
Gargano: siamo in Regione, siamo al Governo, se non riusciamo a prendere niente ci meritiamo fucilate per dire capisci?
Raso: certo
Gargano: la rete di rapporti più forte l’abbiamo noi, ce l’ha il Pd capito?