Le persone in manette sono indagate a vario titolo per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il sodalizio vantava solidi collegamenti con la ‘ndrangheta
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Scacco alla "mafia nel Viterbese". I Carabinieri del Comando provinciale di Viterbo, in collaborazione con il Raggruppamento Aeromobili di Pratica di Mare, unità cinofile e militari dell'8 Reggimento "Lazio", stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare di arresto di 13 persone, tutte indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della procura capitolina.
“Un pericoloso panorama criminale”
Numerose le perquisizioni in corso. Le indagini - spiegano i Carabinieri - hanno delineato l'esistenza di «un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente ad imporre il proprio controllo su attività economiche, quali negozi per la vendita di preziosi usati (cosiddetti 'compro oro'), locali notturni, ditte di trasloco ed altre attività delittuose come i recupero crediti, nella provincia di Viterbo»: tassello dopo tassello, è stato ricostruito un mosaico che ha portato alla luce "un pericoloso panorama criminale".
I legami con la ‘ndrangheta
Il sodalizio - con solidi collegamenti con ambienti 'ndranghetisti - si era imposto a Viterbo e provincia, attraverso una serie di aggressioni e gravi atti intimidatori, esercitando un'azione di controllo del territorio. Particolarmente gravi gli episodi che hanno visto incendiare l'auto a Carabinieri. I particolari resi noti nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comando provinciale a piazza San Lorenzo in Lucina alla presenza di Michele Prestipino, procuratore aggiunto della Dda di Roma e del colonnello Giuseppe Palma, comandante provinciale dei Carabinieri di Viterbo.