«Proprio la città di Vibo Valentia è l'epicentro della massoneria sia legale che di quella cosiddetta deviata».

È parte del contenuto di una lunga dichiarazione contenuta nelle carte dell'inchiesta Rinascita Scott resa nel novembre del 2016 da Cosimo Virgiglio, collaboratore di giustizia e anche lui componente della loggia massonica in qualità di maestro venerabile.

Ed è proprio il collaboratore che fornisce un quadro chiaro e dettagliato degli stretti legami che intercorrono tra la ‘ndrangheta e le logge massoniche per mezzo di imprenditori e esponenti politici e delle istituzioni. «Gli appartenenti alle logge regolari erano tutti professionisti: avvocati, medici  etc. – spiega Virgiglio - mentre le logge coperte erano formate da due filoni.

Il primo quello dei "sussurrati all'orecchio", persone che rivestivano cariche istituzionali e per questo non potevano essere inserite nelle liste segnalate alla Prefettura e il secondo filone era quello dei "sacrati sulla spada", soggetti con precedenti penali di vario genere, compresi ‘ndranghetisti, ovvero i "rispettosi del Vangelo di Giovanni", loro si reputano inflitti Angeli di Dio»

Le logge coperte e l'ex presidente Chiaravalloti

Secondo le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia in Calabria esistono diverse logge massoniche: “La loggia di San Mango D'Aquino, la "Ebert",  era molto importante come la nostra, quella dei "Garibaldini"; Vibo faceva parte del reggino; a Cosenza c'era Antonio Campana, riferimento di Licio Gelli in Calabria; c'era anche un dipendente del Dap che si era federato a noi, marito di Fatima Porchia, la quale aveva creato una sua loggia femminile; c'era l'ingegnere Coscarella nel cosentino, mentre l'avvocato Cassadonte era a Soverato.

Della loggia coperta facevano parte l'avvocato Pittelli e Chiaravalloti (non indagato), magistrato poi divenuto presidente della Regione, Enzo Speziali e il capitano Enzo Barbieri della Guardia di Finanza di Vibo».

I summit massoni alle porte di Catanzaro

Punto di raccordo tre le due differenti tipologie di massoneria è l’avvocato Giancarlo Pittelli, secondo il racconto fornito dal collaboratore di giustizia: «L'avvocato Pittelli aveva una doppia appartenenza: una “pulita" con il Goi del distretto catanzerese e poi  una loggia coperta "sussurrata.

Lui aveva rapporti con quelli della Loggia di Petrolo di Vibo. A Catanzaro il carismatico era Pino Torchia mentre Anselmo Torchia l'avvocato, era molto vicino a Chiaravalloti aveva il Tempio Coperto a Praialonga, in un villaggio turistico costituito da una serie di villette a schiera».

Ed è in un noto locale alle porte di Catanzaro, l’Orso Cattivo a Settingiano, che avvenivano i summit massoni: «I più grossi incontri tra venerabili a livello informale si tenevano a Settingiano, al ristorante L'Orso Cattivo, dove ci riunivamo da soli. Non so dire se il proprietario è massone ma noi restavamo sempre da soli all'interno del locale durante gli incontri.

La loggia dell'avvocato Anselmo Torchia era una loggia alla luce del sole; quella di Pino Torchia era coperta, della quale faceva parte Chiaravalloti.

Io non ho avuto a che fare con l'avvocato Torchia mentre ho avuto a che fare con Chiaravalloti e con Pino Torchia.
L'avvocato Cassadonte teneva la "pasta in mano" nella loggia coperta, dove c'era Pittelli ed era anche il "Maestro Venerabile della Federazione delle varie "Ubbidienze", un po' il Licio Getti calabrese, vicino al quale c'era Pino Gentile di Cosenza.

Nelle competizioni elettorali i candidati "massoni" venivano appoggiati dagli appartenenti segreti chiamati "Sacrati sulla Spada", ovvero dei criminali che facevano catalizzare su di loro i voti. Tra i "Sacrati sulla Spada" dei criminali di Vibo c'era sicuramente "zio Giovanni Mancuso" che faceva parte della massoneria di San Marino».

Gli arrestati eccellenti dell'operazione

In manette Gianluca Callipo

Arrestato l'avvocato Giancarlo Pittelli

Coinvolto anche l'ex consigliere regionale Pietro Giamborino

Ai domiciliari Luigi Incarnato