Gli avvocati iscritti alla Camera Penale del foro bruzio esprimono dissenso per la celebrazione del maxiprocesso nell'aula bunker di Lamezia Terme. Intanto oggi sono stati sentiti Nicola Femia e Luca Pellicori
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Ci si attendeva un'udienza fiume per l'escussione di quattro collaboratori di giustizia, chiamati a testimoniare nel processo Reset, ma la seduta processuale odierna, svoltasi nell'aula bunker di Lamezia Terme, è durata meno di un'ora. Giusto il tempo di completare il controesame del pentito Luca Pellicori, ex "contabile" del gruppo guidato da Marco Perna, e di ascoltare due brevi risposte di Nicola Femia, originario della Locride ma conoscitore delle dinamiche criminali cosentine, che il presidente del collegio giudicante Carmen Ciarcia, ha rinviato il processo al 1 ottobre 2024.
La novità di giornata, in realtà, è arrivata durante la pausa necessaria per far collegare Pellicori dal sito riservato, durante la quale i detenuti collegati dai rispettivi istituti penitenziari e gli imputati applicati ai domiciliari, hanno comunicato l'adesione all'astensione proclamata dalla Camera Penale di Cosenza.
Astensione contro la celebrazione dei maxi processi
I penalisti cosentini hanno deliberato l’astensione alle udienze dal 16 al 20 settembre 2024 in segno di protesta contro la gestione del maxiprocesso “Reset” che, a cadenza settimanale, trasferisce da Cosenza a Lamezia, «un intero ufficio giudiziario», determinando così uno «stato d’assedio» della Sezione penale del tribunale. In un documento diramato agli organi d’informazione, i penalisti avevano assunto una dura presa di posizione contro il ministro della Giustizia e contro le Istituzioni, additate di essere «sorde rispetto alle conseguenze dei maxiprocessi nella Calabria giudiziaria».
«Nonostante l’impressionante sforzo organizzativo di magistrati e cancellieri della sezione penale del Tribunale di Cosenza – hanno scritto gli avvocati . abbiamo assistito e continuiamo a constatare le inevitabili riassegnazioni di processi monocratici, anche in avanzata fase istruttoria, ad altri giudici, con rinvii delle udienze di diversi mesi, con inevitabile negazione delle prerogative di tutte le parti processuali e, a seguito del mutamento della composizione dei collegi, con pregiudizio del principio dell’oralità». La Camera Penale di Cosenza teme che con il processo Recovery si replichi la stessa situazione di Reset.
L'udienza di oggi
Tornando al dibattimento, Nicola Femia ha detto di non conoscere il poliziotto di Cosenza Silvio Orlando, imputato nella presunta associazione dedita al gioco d'azzardo. Luca Pellicori, invece, ha parlato di Denny Romano, il quale avrebbe avuto alcuni dissidi nel tempo con Riccardo Gaglianese per motivi sentimentali e di Francesco Casella, definito amico degli "amici" ma non appartenente ad alcuna organizzazione mafiosa cosentina, «almeno che io sappia fino al 2017». Nella prossima udienza saranno sentiti Vincenzo De Rose e Carmine Cristini.