Denise Andreacchi ha 11 anni, da otto si porta dentro il dolore per la perdita del fratello Pasquale, diciottenne di Serra San Bruno brutalmente ucciso nell’ottobre del 2009. Una morte senza giustizia. Al  “gigante buono” la sorellina, che all'epoca dei fatti aveva appena tre anni, rivolge i suoi pensieri racchiusi in tre pagine di quaderno.

 

«Chiediamo giustizia. Vogliamo guardare in faccia chi ha ucciso nostro figlio», dice il padre. Gli fa eco la madre «continueremo a lottare fino all'ultimo dei nostri giorni per avere verità e giustizia per il mio Pasquale». Ci sono anche loro al convegno ‘Ndrangheta, consenso e silenzio, organizzato dall’associazione Condivisa presieduta da Lia Staropoli e dal movimento Ammazzateci tutti fondato da Aldo Pecora. Nell’auditorium della Scuola di polizia di Vibo anche Filippo Dispenza, direttore della Direzione centrale affari generali della Polizia di Stato e il procuratore della Repubblica aggiunto di Cosenza Marisa Manzini. E c’è pure Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, l’imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa nel nulla il 6 maggio di due anni fa.