In merito all’operazione che ha coinvolto anche il presidente della Regione, Mario Oliverio: «Ci auguriamo che il governatore dimostri la sua estraneità»
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Cgil-Cisl-Uil Calabria sostengono il lavoro della Magistratura e delle forze dell’ordine impegnate quotidianamente in una azione di ripristino della legalità. Lo riportano le sigle sindacali - tramite una nota a firma dei segretari Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo - intervenendo in merito all’indagine “Landa desolata” condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro che «sta evidenziando un sistema di corruzione nella gestione della cosa pubblica, negli appalti e nella erogazione dei fondi europei, un sistema di malversazione e corruzione che dagli atti fa emergere un intreccio tra politica, imprese, colletti bianchi, burocrazie, collateralità con la ndrangheta».
Il sindacato unitario evidenzia la necessità di «una lotta vera alla ‘ndrangheta e ribadiamo – aggiungono - la necessità di attivare forme di tracciabilità della spesa e controllo più severe».
Cgil-Cisl-Uil sperano che in tempi brevi si possa far piena luce sulle vicende ed auspicano che «il presidente Oliverio, indagato per abuso d’ufficio, a cui non è imputato l’aggravante del metodo mafioso, possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati in tempi brevi, nel rispetto del lato umano, del lavoro della Magistratura, e dell’interesse della Calabria». A conclusione «chiedono alla giunta regionale di continuare a seguire le emergenze regionali, a partire dalla vertenza che riguarda i 4500 lavoratori ex Lsu Lpu per cui la stessa regione, a differenza del Governo centrale, una settimana fa ha storicizzato la spesa per la stabilizzazione di tutti i lavoratori».
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