La landa desolata dell'aviosuperficie di Scalea e il funzionario colluso

Nell'inchiesta che vede coinvolto il governatore Oliverio i finanziamenti pubblici riguardanti l'area avrebbero ottenuto lo stato di avanzamento grazie anche all'intervento di un responsabile del Comune tirrenico

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di Francesca  Lagatta
17 dicembre 2018
19:57

L'inchiesta che vede coinvolto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, "Lande desolate", prende il nome da una frase pronunciata da un funzionario che, al telefono con un interlocutore, parla dell'area su cui sorge l'aviosupeficie di Scalea. «Il problema è un altro, il problema - dice riferendosi all'erba alta - è che io sono andato a Scalea ed è una landa desolata».

Non solo l'impianto sciistico di Lorica, nelle 136 pagine dell'ordinanza firmata dal Gip Pietro Caré si parla anche dell'aviosuperficie della città di Scalea, su cui doveva sorgere un aeroporto pubblico, che non ha mai visto la luce, nonostante l'erogazione dei finanziamenti pubblici.


I lavori dell'aviosuperficie di Scalea

Il 24 febbraio 2015, con determina dirigenziale n. 87/RG del Comune di Scalea, la “Barbieri Costruzioni S.r.l.”, in qualità di unica offerente si aggiudica la concessione per la progettazione, costruzione e gestione delle opere inerenti ai lavori pubblici finalizzati alla riqualificazione delle aree prospicienti l’avio-superficie di Scalea. 

L’importo complessivo dell’intervento, che comprende progettazione e costruzione, ammonta ad € 5.090.332,02, di cui € 2.090.332,02 di fondi pubblici ed € 3.000.000,00 di investimento privato.

Il 19 maggio 2015 viene stipulato il contratto di concessione tra Giorgio Ottavio Barbieri e Pasquale Latella con cui il concessionario si impegna, a completare tutte le opere relative alla quota pubblica dell’investimento entro il 10.12.2015 e a realizzare, entro la stessa data, almeno il 70% dei lavori finanziati con capitale privato, garantendo comunque la funzionalità dell’intera opera, essendo il restante 30% relativo ad opere accessorie, da ultimarsi comunque entro il 26.02.2016. 


Il
concessionario viene anche obbligato a “mantenere contabilità separate dell’operazione cofinanziata distinguendo per voci la parte coperta da finanziamento pubblico e la parte coperta dall’investimento privato” prevedendo, in caso di violazione di detta prescrizione o dei tempi di realizzazione dell’intervento, la facoltà dell’ente pubblico concedente di procedere, a suo insindacabile giudizio, alla rescissione del contratto per negligenza del concessionario.

Il ruolo di Pasquale Latella

Nella inchiesta risulta indagato anche Pasquale Latella nella qualità di Rup di Scalea, in rappresentanza della Stazione appaltante, poiché nelle sue vesti di pubblico ufficiale, «in attuazione del disegno criminoso», scrive la procura, “redigeva la nota n. 32797 del 28.10.2015, che provvedeva a trasmettere a Luigi Zinno, con la quale attestava falsamente la sussistenza di tutte le condizioni previste dalla procedura pubblica negoziata” con "Aeroporto Srl" società satellite del gruppo Barbieri. Latella attestava, tra le altre cose, la conclusione dei lavori complementari, nonché un avanzamento di spesa per esecuzione dei lavori principali superiore al 60% dell’importo finanziato

«Imprenditore senza scrupoli»

Dal quadro accusatorio emerge un Giorgio Barbieri senza scrupoli, alla guida di un’impresa “priva di adeguate capacità tecniche e finanziarie per la simultanea e positiva realizzazione di lavori di particolare complessità (la costruzione e la gestione dell’aviosuperficie di Scalea, del comprensorio sciistico di Lorica e del parcheggio cittadino di piazza Bilotti a Cosenza), abituato a colludere con altre imprese, con i locali potentati mafiosi e con i pubblici funzionari al fine sia dell’aggiudicazione delle gare pubbliche che della loro esecuzione nell’ottica della maggiore locupletazione possibile di denaro pubblico”. Tanto si traduce, come accaduto proprio per l’aviosuperficie di Scalea, nella cattiva e ritardata esecuzione dei lavori ovvero nel loro abbandono.

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