Via Pietro Nenni, alle porte del centro di Nicastro, a Lamezia Terme. In un tratto di strada che costeggia condomini e cooperative, da anni era stanziale una colonia di gatti. A prendersi cura di loro nel tempo diversi volontari, gli animali erano affettuosi, abituati al contatto umano. Ora la strada è deserta, non ne è rimasto nemmeno uno. La volontaria che se ne è occupava è stata più volte minacciata ed invitata a non dare loro cibo tanto da essere stata costretta a sporgere denuncia, poi il massacro, i felini sono stati avvelenati, sono andati a morire in una sorta di siepe e i loro corpi si trovano ancora lì.

I gatti avvelenati

L’Asp veterinaria ha fatto dei prelievi per valutare il tipo di sostanza che è stata loro somministrata ma, nonostante gli inviti a transennare l’aria e a bonificarla, questo non è stato fatto. Con il caldo i miasmi della decomposizione sono forti e un cane di proprietà dopo avere ingerito il veleno rimasto ha avuto crisi epilettiche ed è stato ricoverato. Oltre al danno la beffa.

L'ordinanza del Comune

Ad inasprire gli animi da settimane un comunicato del Comune che vietava di dare cibo ai randagi e che ha dato man forte a chi già era contro ai volontari. In più punti di Lamezia sono apparsi cartelli scritti a mano in cui si “notiziava” il divieto. Ora il Comune ha ammorbidito la posizione trasformando il veto in un invito, ma la rabbia è ancora tanta così come la confusione.

Proprio ieri un’altra volontaria storica è stata multata dalla Polizia Municipale per avere dato acqua e crocchette a dei randagi. Intanto ieri altri gatti sono stati avvelenati e l’amministrazione ha annunciato che si costituirà parte civile.

Un altro felino è stato, invece, seviziato e ucciso, nei mesi scorsi diversi cani impallinati. «Non c’è mai stata un’amministrazione che ha preso delle posizioni ferme – afferma Clara Sola, Oipa Lamezia Terme - ci aspettiamo ora che invece l'amministrazione sia chiara».