Francesco Greco, originario di Reggio Calabria, è stato condannato in via definitiva per usura ed estorsione. L'operazione condotta dalla Guardia di finanza
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I militari della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di Francesco Greco, originario del reggino ma residente nella città lametina. L'uomo è stato già condannato in via definitiva per usura ed estorsione nell'ambito di un'operazione messa a segno dal gruppo dei finanzieri di Lamezia Terme nel 2011. Il provvedimento è stato emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro su richiesta dell’ufficio di Procura lametino, sulla base delle indagini svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, che hanno consentito di mettere in luce la pericolosità sociale del soggetto, e la sua dedizione al compimento di gravi reati, dei cui proventi egli ed i suoi familiari hanno vissuto abitualmente, in modo agiato, per anni.
Il patrimonio illegale
I finanzieri, per poter dimostrare l'illiceità del patrimonio realizzato dal soggetto destinatario del provvedimento, hanno dovuto ricostruire la sua posizione reddituale e dei suoi familiari conviventi, a far data dal 1979, al fine di determinare la sperequazione esistente tra le entrate legittime e le disponibilità patrimoniali accumulate. I mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, pienamente condivisi dall'Autorità Giudiziaria, hanno infatti dimostrato che i beni sono di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita da questi mantenuto nel tempo.
Le indagini su Greco
Le indagini patrimoniali condotte dalla Guardia di Finanza lametina hanno difatti fornito alla magistratura un solido quadro indiziario per disporre il sequestro dei cespiti patrimoniali, la cui origine è da ricondursi ai proventi di attività illecite o, comunque, ingiustificati nel loro possesso. Nello specifico, la misura ablatoria eseguita ha riguardato beni mobili ed immobili la cui stima si attesta per un valore complessivo di circa 335.000,00 euro. Tra questi, una villa con terreno circostante, ubicata nella periferia sud della città, e due autoveicoli, oltre alle disponibilità finanziarie appostate su depositi bancari.
Le investigazioni condotte dal Gruppo di Lamezia rientrano nell’ambito della strategica attività della Guardia di finanza volta ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalla cd. “criminalità da profitto”, ovvero da coloro che vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio reddito dai proventi dell’attività criminale e dalla sistematica inosservanza delle norme.