A precedere la grande manifestazione prevista sabato a Riace, liberi cittadini, associazioni e movimenti politici hanno espresso la loro solidarietà al primo cittadino
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«E’ un modello esemplare che tutti dovrebbero adottare per gestire meglio il flusso dell’immigrazione, è un modello che ci rende ancora più umani. In altre realtà si prendono i soldi e non vengono spesi per i migranti. A Riace questo non avviene». Nourou Sidibe, mediatore culturale da tempo residente a Lamezia Terme, è tra coloro che hanno deciso di sfidare la pioggia e di partecipare al presidio di solidarietà al sindaco di Riace Mimmo Lucano al grido di “noi vogliamo restare umani”.
In tanti si sono riversati sull’isola pedonale del corso per dare un contributo plastico alla battaglia che sta vivendo il primo cittadino da oggi all’alba ai domiciliari.
In strada gente comune, militanti di potere al popolo, immigrati, ospiti degli Sprar, semplici cittadini. Presenti anche l’ex sindaco Gianni Speranza e l’ex parlamentare di Rifondazione Rosa Tavella secondo la quale Lucano incarna l’essenza del sindaco che pensa alla propria comunità nella sua totalità, intendendo una comunità di persone, senza fare discriminazioni tra nativi e immigrati. Per Gianmario Foti (Potere al Popolo) «hanno arrestato l’umanità». Un presidio silenzioso, senza rumore. Qualche bandiera e ancora lo sconcerto e il disappunto per quanto accaduto.