C’è anche una donna di nazionalità ucraina tra le affiliate alla ndrangheta lametina che hanno deciso di collaborare con la giustizia. Lo rivela la testata on line lameziaoggi in un articolo a firma di Giuseppe Natrella.  Si tratta di Natalia Gordiichuk, 38enne che, portata dietro le sbarre nel 2011 nell’ambito dell’operazione On the Road che fece emergere un’associazione mafiosa che contava esponenti ucraini e lametini, si  è pentita dopo che il suo compagno, Matteo Vescio, iniziò a collaborare con la giustizia.


I verbali con le sue rivelazioni si ritrovano nei fascicoli  dell’operazione “Andromeda”  che ha disarticolato la cosca Iannazzo.


Pur non avendo rapporti diretti con il clan, la Gordiichuk, riporta il sito, ha raccontato di avere nel 2010, per conto di Pietro e Vincenzino Iannazzo, accompagnato il compagno  a Mileto a prendere delle armi,  a svolgere mansioni inerenti estorsioni a pullman ucraini.
La donna  avrebbe anche più volte chiesto a Matteo Vescio di abbandonare le frequentazioni con gli esponenti del clan, ma senza successo visto che il compagno le avrebbe riferito di non potere uscire dal giro e di essere costretto ad andare avanti. Al momento dell’arresto all’ucraina venne contestato di far parte  di una banda ben organizzata che imponeva il pizzo agli autisti dei pullman che facevano la spola con l’est Europa.