VIDEO Dal reparto semipronto in cui manca il personale all’ex padiglione di Malattie Infettive ormai devastato fino all’ok di Spirlì reso nulla dal mancato invio della documentazione da parte dell’Asp
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Nel Giovanni Paolo II ci sarebbe già un centro in cui vengono accolti i malati Covid per sgravare gli ospedali sovraccarichi. Sarebbe semioperativo da qualche giorno e sarebbe in attesa di personale. L’ospedale di Lamezia punta ad ospitare pazienti affetti da Coronavirus, in questi giorni se ne è parlato a più riprese anche se siamo ancora, almeno così sembra, a livello di manovre.
Da più parti si chiede la riapertura del reparto di Malattie Infettive, chiuso nel 2016, ed allocato in una stabile a sé stante rispetto all’edificio principale. Un elemento da non sottovalutare, secondo Paolo Gambardella, presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri, che ribadisce «l’alta contagiosità del Coronavirus, una delle malattie più infettive attualmente esistenti e che non va assolutamente sottovalutata».
Ma, secondo il sopralluogo effettuato da Belcastro, la struttura non ha alcuna possibilità di potere aprire nell’imminente e non avrebbe le adeguate caratteristiche da un punto di vista impiantistico. Senza tralasciare poi il fatto che i locali sono stati sostanzialmente devastati ed utilizzati come magazzini. Intanto, i sanitari che nel Giovanni Paolo II hanno contratto il Covid sono sempre di più, sostanzialmente sparsi a macchia di leopardo in ogni reparto.
Manca, spiega Gambardella, una zona filtro in cui cambiarsi nel passaggio dalla cosiddetta area “sporca” a quella “pulita” per ridurre al minimo le possibilità di contaminazione. Ma, ha aggiunto, bisogna anche investire molto sui dispositivi di protezione individuale e sul reparto di terapia subintensiva, previsto e mai attivato, ha ricordato il presidente dell’Aipo. Un reparto gestito da pneumologi, come stabilito dal DCA 91 di giugno (123 posti in Calabria di cui 6 a Lamezia in edificio dedicato ristrutturato e messo a norma).
Intanto, ieri è stato reso noto il placet della Regione Calabria, nella persona del presidente facente funzioni Spirlì, ad attivare 30 posti Covid. Sarebbero stati già inseriti nell’ordinanza regionale della scorsa settimana se, ha spiegato il deputato Furgiuele, l’Asp avesse mandato la documentazione necessaria. Cosa non fatta. Si fa, insomma, un passo avanti e dieci indietro. Lamezia continua a rimanere nel suo limbo.