Non solo le carte dell'inchiesta Quinta Bolgia. Nella relazione vergata dalla commissione d'accesso antimafia, insediata all'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro su disposizione del prefetto Francesca Ferrandino, sono confluite anche delibere e determine dirigenziali che riguardano doppi pagamenti. La terna prefettizia, nel corso delle lunghe attività che sono andate avanti dallo scorso dicembre fino a maggio di questo anno, hanno acquisito tutta la documentazione utile nella sede di Madonna dei Cieli imbattendosi anche in numerosi provvedimenti aziendali che riguardano il duplice pagamento di stipendi per incarichi conferiti ad interim ai propri dipendenti. 

L'incarico ad interim

È il caso, ad esempio, del direttore di una struttura complessa che nel gennaio del 2007 si vede affidare dall'azienda sanitaria anche un secondo incarico dirigenziale ma questa volta ad interim. Per il mandato protrattosi dal gennaio del 2007 fino all'ottobre del 2009 l'ufficio Risorse umane liquida 35mila euro. Nella delibera i criteri vengono fissati attraverso il Contratto collettivo nazionale che stabilisce in 35% il valore della maggiorazione per la retribuzione di posizione. Nel caso del dirigente che ha svolto un incarico aggiuntivo per 32 mesi e 14 giorni, l'importo ammonta, appunto, a 35mila e duecento euro. Nel maggio del 2015, però, l'Azienda sanitaria provinciale viene citata in giudizio dinnanzi al Tribunale del Lavoro. Il dipendente dal "doppio incarico" chiede al giudice di ricevere dall'Asp la retribuzione di posizione variabile per la funzione ad interim ricevuta nel gennaio del 2007. Ma questa volta l'arco di tempo si allarga. Il dirigente chiede di essere pagato per le funzioni svolte dal gennaio del 2007 fino alla data della rassegnazione delle dimissioni: il febbraio del 2012.

Doppi pagamenti

L'Azienda sanitaria provinciale "onde evitare un'eventuale azione esecutiva con ulteriori spese" dispone, quindi, di liquidare la somma di 112.727 mila euro: 79.753mila euro "a titolo di maggiorazione della retribuzione di posizione variabile per il periodo di espletamento dell'incarico aggiuntivo ad interim dal gennaio del 2007 fino al febbraio del 2012. Dispone, inoltre, il pagamento della somma di 25.760 mila euro per oneri a carico dell'ente, 5mila euro a titolo di interessi legali e altri duemila euro di spese legali. Tutte delibere e determine confluite nella relazione vergata dalla commissione d'accesso antimafia che ha convinto ieri la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, a sciogliere l'ente per infiltrazione mafiosa, avviando un nuovo corso di gestione straordinaria. 

Luana Costa

 

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