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L’inchiesta denominata ‘Acero-Krupy’ getta ombre sinistre sull’amministrazione comunale di Siderno. Dalle carte dell’inchiesta emergerebbe il nome di Paolo Fragomeni, attuale presidente del consiglio comunale di Siderno e cognato di Giuseppe Commisso, fratello del boss condannato all’ergastolo Giuseppe (44’). E sulla stessa elezione di Paolo Fragomeni alla presidenza del Consiglio al posto di Mariateresa Fragomeni, la candidata del Pd, secondo le carte dell’inchiesta, ci sarebbe stato l’interessamento dei clan di ‘ndrangheta.
Proprio intorno alla elezione di Paolo Fragomeni alla presidenza del consiglio, alla composizione della giunta e alla stessa conduzione della campagna elettorale, era scattato il campanello d’allarme suonato da Sebi Romeo, capogruppo del PD in consiglio regionale e segretario provinciale del PD di Reggio Calabria. In sostanza Paolo Fragomeni ad un certo punto aveva deciso di trattare singolarmente con il sindaco Pietro Fuda e contrattando con lo stesso la Presidenza del Consiglio. Al punto che il PD si è chiamato subito fuori dalla partecipazione alla maggioranza e ciò nonostante il PD avesse registrato il miglior risultato eleggendo 5 consiglieri comunali, tra i quali lo stesso Paolo Fragomeni.
In una conferenza stampa dopo la rottura con il Sindaco, Sebi Romeo, aveva evidenziato di essersi trovato a trattare con un Fuda 1 che prende impegni con il PD e successivamente si era trovato di fronte il Fuda 2 che estromette il pd e non rispetta gli impegni. A quella conferenza stampa lo stesso Fragomeni aveva risposto parlando di una cattiva conduzione da parte del suo Partito e aveva contestato a Romeo di essere fuori dal partito: “ Nessuno mi può estromettere dal gruppo consiliare del PD . Se lo caccino dalla testa, perché se si è creata questa situazione , si è creata a causa di una conduzione miope della trattativa sulla costituzione della giunta ."
E proprio sulla condizione di “Fragomeni dentro il PD e Fragomeni fuori dal PD”, come al solito si erano create le solite ambiguità tattiche nel gruppo dirigente regionale del partito, a partire da quella di Magorno, il quale, a quanto sembra non aveva e non ha mai preso una posizione netta sulla vicenda.
Ora l’inchiesta riapre uno scenario fosco sul destino dell’amministrazione Fuda e su Siderno, comune già sciolto per mafia prima dell’ultima competizione elettorale. L’inchiesta Acerp-Krupy, ha portato al fermo di 49 persone tra il Lazio e la locride, e dall’inchiesta emergerebbero legami tra gli esponenti del clan Comisso ed esponenti politici che hanno contribuito alla vittoria del sindaco Fuda infatti un altro consigliere finito nelle carte della Procura, Giuseppe Figliomenti (genero di Antonio Marzano, presunto boss coinvolto nell’operazione Crimine), eletto nella lista di “centro Democratico”.
D’altronde se la ricostruzione che viene fuori dalle carte dell’inchiesta troverà riscontro giudiziario si potrà leggere sotto una diversa luce tutta la vicenda delle Primarie sulla scelta del candidato a sindaco del centro-sinistra a Siderno e la dinamica che ha portato alla elezione di Pietro Fuda alla carica di sindaco di Siderno.
Infatti la vicenda che ha portato all’elezione del sindaco Fuda, aveva già attirato l’attenzione dei media, e della Procura, allorquando lo sfidante alle primarie, Domenico Mammì, a seguito di una intimidazione decise di ritirarsi. Primarie, quelle di Siderno, imposte con determinazione dalla segreteria locale del Pd, guidata da Mariateresa Fragomeni e ciò, nonostante la coalizione costruita intorno a Fuda fosse già forte e destinata alla vittoria. Con il ritiro della candidatura di Mammì, Fuda diventa candidato di tutta la coalizione di centrosinistra, fino alla vittoria ‘bulgara’ alle comunali.
Fuda avrebbe voluto Mariateresa Fragomeni il vice sindaco della sua Giunta, lei invece,aveva puntato alla presidenza del Consiglio, proprio per mantenere una posizione ‘equidistante’ e poter ‘controllare’ l’operato del sindaco. Su tutto ciò, è nato lo scontro con la conseguente esclusione del Pd dalla Giunta e dalla maggioranza, dentro questo contesto, si è arrivati all’indicazione di Paolo Fragomeni a Presidente del consiglio Comunale.
Con onestà intellettuale si può affermare che Sebi Romeo e il gruppo dirigente del PD di Siderno avevano visto giusto, il segretario regionale un po’ meno.