«È una buona giornata per Crotone perché finalmente oggi si insedia un grande procuratore, una persona perbene, pulita, onesta, molto preparata, che conosce il territorio perché per anni ha lavorato come sostituto procuratore distrettuale qui nella provincia di Crotone: era il suo posto naturale». Manca poco all’insediamento ufficiale di Domenico Guarascio, neo procuratore della Repubblica di Crotone e in platea c’è anche Nicola Gratteri, capo della Procura di Napoli che assieme a Guarascio ha lavorato al tempo in cui dirigeva gli uffici giudiziari di Catanzaro. Le belle parole arrivano prima della cerimonia, in un’aula strapiena di magistrati arrivati per salutare il più giovane procuratore d’Italia, votato dal Csm qualche settimana fa.

Gratteri coglie l’occasione per bocciare la riforma Nordio (e non solo quella): «Tutte le riforme fatte, tranne quella di dell’estate scorsa sulla cybersecurity, sono dannose. La riforma Nordio non serve né a velocizzare i processi, né a dare risposte a chi ha bisogno di giustizia. Faccio l'esempio di App2: noi abbiamo spiegato che App2 sostanzialmente non funzionava eppure è stata imposta dal primo gennaio del 2025 sapendo che non funzionava. Un’imposizione fatta con arroganza: oggi i tribunali sono semi paralizzati, c'è un forte rallentamento nella celebrazione dei processi».

È una breve digressione sul tema: Gratteri torna alla nomina di Guarascio e risponde ai cronisti che gli chiedono di dare un consiglio al neo procuratore: «Gli consiglio di continuare ad essere se stesso, di camminare sempre con i piedi per terra e soprattutto di ascoltare, di ascoltare. E di respingere i maggiordomi e i lacchè».