È quanto emerge da uno studio realizzato dalla Scuola Normale di Pisa. Oltre 3 tonnellate di cocaina sequestrate al porto di Livorno negli ultimi dieci anni, secondo solo a quello di Gioia Tauro
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La Toscana è una delle porte d’accesso delle rotte del narcotraffico promosse da organizzazioni albanesi e 'ndrangheta, è quanto emerge dal "Quinto Rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana nel 2020" realizzato dalla Scuola Normale di Pisa su commissione della Regione.
Nel Rapporto, presentato questa mattina, si legge che il mercato toscano degli stupefacenti si conferma ad elevata internazionalizzazione, con organizzazioni straniere, come quelle albanesi, che dimostrano di aver acquisito posizioni di mercato privilegiate nell’importazione su larga scala dall’estero e nella vendita all’ingrosso sul territorio toscano.
Nel 2020, si legge ancora nel Rapporto, la Toscana è stata la seconda regione in Italia per quantitativo di cocaina sequestrata, oltre tre tonnellate, dopo la Calabria, con un incremento del 199% rispetto al 2019. Nel 2020, il porto di Livorno ha fatto registrare il picco più alto dei sequestri rispetto agli ultimi dieci anni (kg 3.370,79), secondo soltanto a quello di Gioia Tauro per cocaina sequestrata.