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Luca Cristello aveva 14 anni. Era poco più che un bambino ma aveva vissuto il dolore della separazione dei genitori. Conosceva il significato di fatica e, concluse le scuole dell’obbligo, iniziò a lavorare in nero all’interno di un cantiere a Torino. Qui viveva con la madre, mentre il padre era tornato in Calabria a condurre una vita quasi da eremita. Proprio a Francica, piccolo centro nel Vibonese, il 17 maggio del 2002 Luca scompare. Da quella maledetta data, del ragazzino non si hanno più tracce. La sua è una storia drammatica che si unisce a quelle di centinaia di bambini che ogni anno scompaiono, inghiottiti nel nulla. Ne è nata addirittura una Giornata internazionale che si celebra ogni anno il 25 maggio. Un momento per sensibilizzare l’opinione pubblica e stringersi attorno a quelle famiglie straziate dalla sofferenza e ancora in attesa di verità. Dai casi più noti a livello nazionale, come quell di Angela Celentano, scomparasa a 2 anni nel 1996 sul monte Faito, in Campania, e di Denis Pipitone, sparita nel nulla nel 2004, a 4 anni, da Mazara del Vallo in Sicilia, fino ai casi calabresi di Adriana Benedetta Roccia, 2 anni, sparita il 10 giugno del 1990 da Cetraro, e Leonardo Algieri, 16 anni, di Corigliano, di cui non si hanno notizie dal 2005.
La scomparsa di Luca Cristello
Luca è un piccolo uomo che ha abbandonato definitivamente l’infanzia. Il 17 maggio 2002, lascia la casa della nonna, a Francica, per raggiungere quella della sorella Rosa (rientrato in paese per le vacanze di Pasqua ed il matrimonio della sorella). Intende sistemare un motorino messo a disposizione del cognato. Poco dopo si reca nel centro del paese ma qui accade qualcosa: cerca di vendere il suo telefonino per 50 euro e appare stranamente nervoso. A cosa servono quei soldi? Vuole rientrare a Torino? E perché? Domande a cui gli inquirenti non hanno mai dato risposta. Quindi, secondo alcune testimonianze, Luca sarebbe salito a bordo di un’auto scura per poi dileguarsi. Le indagini si sarebbero concentrate anche sul cantiere edile di via Monte Rosa, a Torino, allestito dai due fratelli sardi (Il Quotidiano della Calabria, notizia del 2 settembre 2012). Con loro, racconterà la madre al programma “Chi l’ha visto?”, Luca era in confidenza, tanto da cenare insieme al termine del lavoro. Gli dovevano dei soldi e il ragazzo li reclamava.
L’ipotesi lupara bianca
Nonostante contrastanti testimonianze secondo le quali il giovane sarebbe stato avvistato a Torino, il giorno dopo la scomparsa a bordo di una golf nera, gli ex datori si trovavano in Sardegna con la propria auto nelle giornate incriminate. Un vicolo cieco per quelle ricerche scattate la sera stessa della scomparsa. Cosa accadde quel pomeriggio del 17 maggio a Francica resta, nonostante le inchieste giornalistiche e le attività della polizia e carabinieri, un interrogativo senza soluzione. Qualcuno ipotizzò lupara bianca ma la verità, ancora oggi, rimane lontana.
g.d'a.