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Stazione di Cittanova, alle porte dell'Aspromonte, linea Gioia Tauro-Cinquefrondi delle Ferrovie della Calabria. Qui i treni non passano più da cinque anni. La storia di Caterina Furfaro, Capostazione di una stazione senza treni, è raccontata su l'Avvenire. "L’ultimo biglietto lo ricordo bene - dichiara Caterina - era il 6 giugno 2011. Quel giorno scattò la sospensione del servizio". Caterina ora è rimasta sola, in una struttura abbandonata e fatiscente. Al primo piano c'era l'abitazione del capostazione, ora c'è un lucchetto a sbarrare l'entrata. La sala d'attesa è diventata ritrovo dei vandali che l'hanno imbrattata di graffiti di ogni tipo. Binari e banchine sono ricoperti di erbacce. Insomma non rimane che l'abbandono.
Caterina racconta sulle pagine dell'Avvenire la sua storia. E' una giovane mamma di un bimbo di 3 anni, lavora lì dal 2007, dopo il pensionamento del papà ferroviere che le ha lasciato il posto. "All’inizio non volevo - racconta Caterina - mi stavo per laureare in Giurisprudenza a Messina. Ma poi ho accettato, rinunciando alla laurea. Ed è stata una fortuna perché da 'dottoressa' mi avrebbero trasferita a Catanzaro". Caterina è rimasta sola a vendere biglietti dei pullman che hanno sostituito le linee ferroviarie. "Ma - spiega Caterina - con i treni facevo un fatturato di 3mila euro al mese, ora coi pullman solo 1.000". Il 4 dicembre 2015 è arrivato l’ordine di trasferimento temporaneo a Catanzaro per esigenze di servizio, fino alla riapertura della linea. Fortunatamente il trasferimento è stato 'congelato'. "Meglio così – commenta Caterina –. Non so come avrei fatto con 1.000 euro al mese a permettermi una casa a Catanzaro. Ne ho una qui nel mio paese, dove oltretutto lavora mio marito". Caterina è ancora lì e aspetta che, prima o poi, torni a passare qualche treno.