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Non c’è pericolo, ma hai visto mai… Nonostante il rischio minimo, i comandi calabresi dei vigili del fuoco si mobilitano in vista del rientro della stazione spaziale cinese Tiangong 1, che dovrebbe fare il suo ingresso nell'atmosfera terrestre attorno alle 2.50 ora di Greenwich (in Italia saranno le 4.50) di domenica 1 aprile. Una direttiva diramata oggi invita i vigili del fuoco ad essere pronti all’eventualità, per quanto remota, di dover intervenire per raccogliere i frammenti che dovessero cadere sul suolo calabrese. Una comunicazione di routine, considerata l’allerta mondiale, che conferma comunque la possibilità che alcuni pezzi del satellite fuori controllo possano arrivare anche qui.
Il giorno più “a rischio” è quello di Pasqua, con una finestra d’incertezza di circa 20 ore, come è stato spiegato questo pomeriggio nel corso della nella riunione del tavolo tecnico che si è tenuto al Dipartimento della protezione civile nazionale. Gli esperti hanno ribadito che soltanto nelle 36 ore precedenti al rientro sarà possibile avere maggiori certezze sul punto d’impatto, ma che comunque la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale possano cadere sul territorio italiano è appena del 0,02 %. Ancora più bassa, dunque, la probabilità che sia proprio la Calabria a fermare la corsa del “Palazzo celeste”, questo il significato in cinese del nome del satellite.
In ogni caso i vigili del fuoco calabresi si sono portati avanti con il lavoro e hanno diramato il promemoria di servizio, facendo propri i consigli della Protezione civile, cioè indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione nel malaugurato caso che dovesse domenica dovesse essere diffuso un allarme più specifico sulla base di nuovi e più aggiornati calcoli. In particolare, in caso di necessità si consiglia di stare al chiuso anziché all'aperto, lontani da finestre e porte vetrate, evitando sottotetti e prediligendo i piani bassi.
Per il resto le precauzioni assomigliano a quelle da adottare in caso di terremoti: i punti strutturalmente più sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (cioè quelli più spessi); per gli edifici in cemento armato, invece, meglio sostare in vicinanza delle colonne e, comunque, delle pareti.
Infine, proprio per non lasciare nulla al caso, la Protezione civile ha anche reso noto che alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina, una sostanza altamente tossica e corrosiva. Meglio non toccare niente, avvertono dal Dipartimento nazionale, restando a una distanza di 20 metri e segnalando immediatamente alle autorità competenti l’evento.