Sono tre i presidi di protesta promossi dai sindacati Cgil, Cisl e Uil lungo la Statale 106 jonica, in particolare nella Locride, a Melissa nel Crotonese e a Crosia in provincia di Cosenza. Mobilitiamoci lo slang utilizzato con l'obiettivo di non spegnere i riflettori sulla importante infrastruttura il cui ammodernamento è necessario per mantenere in vita le speranze di sviluppo per questi territori. Mentre nel tratto Sibari-Roseto i lavori di allargamento e adeguamento procedono spediti, nonostante la buona notizia relativa alla prossima gara d'appalto per un altro importante segmento, quello che collega Sibari a Rossano, rimangono ancora da definire non solo le progettazioni ma anche lo stanziamento delle risorse, per la parte relativa al tratto Rossano-Crotone e pure per la parte più a sud. I sindacati insistono affinché il rifacimento della litoranea sia completo e contestuale: «Siamo contro gli spezzatini» dicono all'unisono i rappresentanti delle tre sigle confederali in piazza nonostante le condizioni climatiche tutt'altro che clementi. Con loro a Crosia anche alcuni sindaci ed esponenti del Consiglio regionale tra i quali il pentastellato Davide Tavernise e gli esponenti Pd Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua.

«Sul tratto Crosia-Crotone non c'è nulla – tuona il segretario Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno Giuseppe Guido – né soldi, né progettazione. Questa parte della Calabria non può continuare a vedere calpestata la propria dignità. Abbiamo deciso di scendere nuovamente in strada per rivendicare il diritto di questa popolazione ad un collegamento degno di questo nome. L'intera 106 jonica deve essere sistemata: lo dobbiamo anche alle troppe vita che qui continuano a perdere la vita». Giuseppe Lavia, segretario generale della Cisl Cosenza, ricorda come questa strada «sia rimasta esattamente uguale ormai dagli anni sessanta. Attraversa i centri abitati, creando pericoli per i pedoni e disagi per il traffico, soprattutto per quello pesante. Tra Corigliano-Rossano e Crotone nessun intervento è mai stato attuato eppure si tratta di un'opera strategica per mettere in collegamento il popoloso comune del cosentino al capoluogo pitagorico». Per Paolo Cretella, segretario generale della Uil «la piena efficienza della Statale 106 contribuirebbe pure a fare uscire dall'isolamento le aree interne, come Longobucco e Campana, nella Sila Greca. Per frenare lo spopolamento e favorire le attività turistico-culturali».

Sul punto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, a margine della convention sul turismo ospitata ieri, 19 febbraio, in Cittadella, ha sottolineato di aver già ottenuto per la Statale 106 «tre miliardi e mezzo. Nessuno in passato era riuscito ad ottenere risorse così cospicue. Basti pensare che fino ad oggi al massimo era stato investito lungo l'arteria jonica solo un miliardo. Sono consapevole che servono altri 10-15 miliardi per il completamento e per questo sono impegnato nell'ottenere tutte le risorse possibili dal Governo nazionale. Siamo stati talmente bravi ad intercettare i finanziamenti che le altre regioni si lamentano perché più della metà dei fondi investiti in infrastrutture in Italia sono riservati alla Calabria. Per cui dico, c'è tanto da fare però tanto si è già fatto rispetto al passato».