Resta elevato il numero dei procedimenti su casi di violenza di genere mentre risulta stazionario quello per omicidi volontari. Preoccupa invece la criminalità minorile che nel distretto «presenta tratti allarmanti non solo sul piano quantitativo ma anche su quello qualitativo stante la persistente ricorrenza di reati aggravati tra cui spiccano gravi imputazioni quali omicidi, estorsioni, reati in materia di armi e di stupefacenti». Così il presidente facente funzioni della Corte d'appello, Gabriella Reillo, illustra l'andamento dei reati e dei procedimenti nel distretto giudiziario catanzarese caratterizzato dalla «preponderanza di procedimenti aventi ad oggetto il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso, con un elevato numero di imputati e capi di imputazioni che esigono gravose istruttorie».

Scopertura degli organici «insostenibile. Nel distretto gli stessi problemi da 30 anni»

E il problema della scopertura degli organici continua a destare preoccupazione ed è evidenziato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario: «Questa situazione non può rimanere invariata perché è insostenibile» sottolinea la presidente nella sua relazione. «Nel nostro distretto si registrano da almeno trent'anni i medesimi problemi: gli aumenti di organici rimangono solo sulla carta per mancata risposta agli interpelli o per il susseguirsi dei trasferimenti», rimarca il magistrato. Il turn over risulta particolarmente incidente nei tribunali di Catanzaro, il più grande della regione, ed in quello di Vibo Valentia, si legge nella relazione. «La Corte d'appello ha registrati nel periodo di riferimento una scopertura dell'organico del 25%, aumentata negli ultimi mesi ad oltre il 28%. Problemi che stupisce rimangano immutati senza neanche l'accenno di un progetto di risoluzione», non manca di evidenziare.

Tempi troppo lunghi per i processi, i rischi per le risorse del Pnrr

Una criticità che emerge in tutta la sua portata in occasione delle istruttorie dei maxi processi. «Procedimenti che impegnano consistenti risorse - annota il magistrato - e che mettono in crisi l'organizzazione degli uffici territoriali. Ciò per ribadire che anche nel settore penale, dati i carichi di lavoro del distretto, il raggiungimento dell'obiettivo dell'abbattimento del disposition time rimanda alla medesima parola: risorse». Non è tenero il giudizio della presidente della Corte d'appello infatti sul tema del Piano nazionale di ripresa e resilienza e sui suoi obiettivi: «Dal monitoraggio effettuato dal ministero emergono dati incoraggianti con una riduzione della durata dei processi, una riduzione delle pendenze, una contrazione dell’arretrato» sottolinea il magistrato. Ma «le riforme del rito civile e del rito penale che hanno accompagnato questi interventi di implementazione delle risorse in vista del Pnrr non risultano determinanti per quanto è possibile ricavare dai primi mesi di entrata in vigore degli stessi. In via generale infatti i risultati sono assolutamente disomogenei. Il problema è dunque di organizzazione e di distribuzione delle risorse che devono essere quanto più possibile coerenti con i bisogni dei singoli uffici in relazione alla qualità e alla quantità dei procedimenti e non al muro dato numerico degli abitanti del distretto e degli affari sopravvenuti senza nessuna considerazione della loro natura e difficoltà».

Distretto di Catanzaro, i dati sugli omicidi

«Sostanzialmente stazionario – continua Reillo – è il dato dei procedimenti iscritti per omicidio volontario pari a 10 (nell'anno precedente erano 11) oltre ad una iscrizione per omicidio per lupara bianca avvenuta a Vibo Valentia. Va rilevata l'assenza di omicidi volontari nei circondari di Crotone e Lamezia Terme e il dato positivo che nel circondario di Vibo risulta come unico omicidio con inversione del trend negativo che aveva portato il circondario ad essere quello che registrava in Italia il maggior numero di delitti violenti contro la persona. Anche quest'anno va espressa preoccupazione per il fatto che parte degli omicidi risultano essere stati commessi da soggetti affetti da patologie psichiatriche che sovente indirizzano la loro aggressività nei confronti di familiari. Circostanza questa che pone in evidenza il problema del funzionamento dei centri di salute mentale».

Aumentano i procedimenti sulla violenza di genere

Resta elevato il numero dei procedimenti riguardanti la violenza di genere. Secondo quanto emerso, nel solo circondario di Catanzaro i procedimenti iscritti da codice rosso sono 191. «Dati che parlano da soli quanto alla gravità ed estensione del fenomeno soprattutto ove si consideri che lo stesso continua a rimanere in larga misura sommerso». Tuttavia, nel distretto nel 2023 non si sono registrati femminicidi. 

Aumentano invece i procedimenti iscritti per i reati di associazione mafiosa: «83 rispetto ai 69 dell'anno precedente, così come in aumento è il numero delle iscrizioni per le estorsioni aggravate dal metodo mafioso o commesse al fine di agevolare una consorteria mafiosa».