Il primo cittadino è tra gli indagati dell’inchiesta della Dda che questa mattina ha fatto scattare 202 provvedimenti di custodia cautelare
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«Sono i giudici e non certo i pubblici ministeri a dover dare un giudizio sulle responsabilità, così come è la sentenza e non certo la richiesta di colpevolezza a fare un processo, né l’istruttoria deve essere confusa con la sentenza di condanna».
È quanto affermano i consiglieri di maggioranza di Rende che, a seguito dell'operazione della Dda di Catanzaro scattata questa mattina in provincia di Cosenza, esprimono solidarietà al sindaco Marcello Manna coinvolto nell'inchiesta.
«Partendo da questo principio così elementare in tema di diritto costituzionale come esponenti delle istituzioni e dei cittadini che attraverso il voto ci hanno chiamato a rappresentarli in seno al consiglio comunale - si legge ancora nella nota -, riteniamo che la verità debba sempre essere garantita in un paese che si basa sull’esercizio della democrazia. Il nostro sindaco è persona di grande levatura morale e oggi più che mai siamo e saremo al suo fianco».
A firmare il documento il presidente del consiglio comunale Gaetano Morrone e i consiglieri Eugenio Aceto, Concetta Brogno, Rachele Cava, Francesco Corina, Marisa De Rose, Salvatore Esposito, Palma Fanello, Rossana Ferrante, Giovanni Gagliardi, Marco Greco, Chiara Lolli, Fabio Marchiotti, Romina Provenzano e Luigi Superbo.