VIDEO | È quanto emerge dai racconti dei superstiti fatti alle forze dell'ordine e che sono agli atti del provvedimento del fermo di polizia giudiziaria emesso nei confronti di tre persone (ASCOLTA L'AUDIO)
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Uno degli scafisti del barcone naufragato domenica, al largo delle coste crotonesi, fu aggredito sulla battigia di Steccato di Cutro subito dopo la tragedia in un tentativo di linciaggio da parte dei superstiti. La scena fu notata dai carabinieri intervenuti per prestare soccorso: i militari prelevarono l'uomo e lo portarono via. I successivi accertamenti portarono al fermo dell'uomo indicato dai superstiti come uno degli scafisti. È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta sul naufragio.
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La lite per il ritardo
Ore prima del naufragio, alcuni dei migranti a bordo hanno avuto un litigio con gli scafisti a causa del ritardo dell'arrivo a terra. È quanto emerge dai racconti dei superstiti fatti alle forze dell'ordine e che sono agli atti del provvedimento del fermo di polizia giudiziaria emesso nei confronti di tre persone. Lo ha riferito il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia. I migranti si lamentavano perché l'imbarcazione non era ancora arrivata a destinazione. Poi la situazione è tornata calma e il viaggio è proseguito fino alla tragedia.
Il Pm di Crotone Capoccia: «Stiamo raccogliendo tutti i dati per inquadrare la situazione»
«Stiamo raccogliendo tutti i dati per inquadrare la situazione. Dobbiamo verificare dove l'aereo Frontex ha localizzato il barcone e la rotta che ha seguito. Sappiamo di un confronto vivace tra scafisti e migranti sul ritardo nell'arrivo». Lo ha spiegato il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia in relazione all'inchiesta sul naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro. Un'inchiesta che riguarda il naufragio ma che intende accertare anche la dinamica dei soccorsi. «Dobbiamo stabilire dove il barcone è stato individuato - ha aggiunto il magistrato - e la tempistica degli interventi successivi. Ciò anche per capire il livello di responsabilità degli scafisti e accertare, per esempio, se potevano dirigersi verso un porto. I soccorsi non sono oggetto di indagine specifica. Se sentiremo ufficiali delle forze dell'ordine? Prima acquisiremo gli atti ufficiali poi valuteremo se servirà. Adesso è il momento della concitazione e dei tristi adempimenti legati alle vittime».