Nuovo "sopralluogo" della Guardia di finanza al Comune di Vibo Valentia. Parcheggiano, bussano, prelevano e vanno via. I militari della Gdf continuano a tenere la lente d’ingrandimento ben puntata sulle pratiche del Comune. Lo fanno costantemente dall’ottobre scorso, da quel blitz con decine di uomini che fecero irruzione a Palazzo Luigi Razza mettendo a soqquadro archivi e cassetti, passando al setaccio contratti e affidamenti, instillando il tarlo della preoccupazione nella mente di chi, fino ad oggi, aveva evidentemente gestito “allegramente” una città (in foto il blitz della gdf nei mesi scorsi).

 

E continuano a farlo, gli uomini delle fiamme gialle, che in questa settimana hanno fatto visita più volte all’ufficio Urbanistica, l’ultima ieri mattina intorno alle 9. Non sono rimasti molto, erano già passati il pomeriggio precedente. L’attenzione degli uomini del colonnello Prosperi sarebbe concentrata, in quest’ultimo frangente, su una concessione che scotta.


Evidentemente non un banale abuso edilizio. Un lavoro certosino da parte delle fiamme gialle, che va avanti da mesi e che lascia prefigurare il fatto che chi indaga abbia le idee abbastanza chiare. Un’indagine prevalentemente documentale, di quelle che potrebbero inchiodare più di qualcuno all’interno del Palazzo.

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Tutto avviene sullo sfondo di una città alla canna del gas, che ancora attende di sapere se il Piano di riequilibrio finanziario licenziato in estate dal consiglio comunale verrà approvato o meno dal ministero dell’Interno e dalla Corte dei conti. Dalla promozione o dalla bocciatura di quel piano si misurerà anche l’efficacia di un’azione amministrativa che, dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, ha registrato dei lievi miglioramenti in alcuni settori (riscossione tributi, ambiente) che rischiano di soccombere di fronte ai soliti e cronici ritardi e soprattutto ai conti “postumi”, dall’acqua ai rifiuti, che il Comune è chiamato a pagare.