Questo il tema dell’incontro all'università Mediterranea di Reggio Calabria, nel corso di un pomeriggio di studi che ha visto commercialisti, magistrati e docenti seduti allo stesso tavolo a riflettere sulle varie fasi esecutive
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È da sempre uno dei settori di maggiore interesse da parte degli imprenditori che la temono specie in territori ad alta densità mafiosa: è la prevenzione antimafia che oggi risulta rinnovata profondamente alla luce della normativa che apre possibilità nuove in caso di interdittiva. Se ne è discusso ieri all’Atelier dell’università Mediterranea, nel corso di un convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti, in collaborazione con la scuola superiore della magistratura e l’ateneo reggino. Dopo i saluti del rettore Pasquale Catanoso e del presidente Odcec Rc, Stefano Maria Poeta, sono intervenuti diversi relatori, fra cui il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, Ornella Pastore, il presidente del Tar, sezione distaccata di Reggio Calabria, Caterina Criscenti, il docente di diritto penale dell'Unirc, Nicola Selvaggi, il vice prefetto aggiunto Emma Caprino ed il segretario Odcec, Fabio Mulonia. A moderare l'incontro Walter Ignazitto, magistrato formatore della scuola superiore della magistratura di Reggio Calabria. Le conclusioni sono state affidate al prefetto di Reggio, Michele Di Bari, ed al procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri.