A nominarla il prefetto di Catanzaro dopo l'inchiesta della Dda che ha ipotizzato condizionamenti della criminalità nella gestione amministrativa dell'ente
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Si è insediata al Comune di Cerva, in provincia di Catanzaro, la commissione d’indagine nominata dal Prefetto di Catanzaro, su delega del Ministro dell’Interno, allo scopo di verificare l’eventuale sussistenza di elementi di collegamento o condizionamento da parte della criminalità organizzata sulla vita gestionale dell’ente.
La commissione è composta da Vito Turco, Capo di Gabinetto della Prefettura di Catanzaro, Roberto Di Costanzo Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Catanzaro e Antonio Arno (Agenzia del demanio). Dovrà espletare il proprio incarico entro il termine di tre mesi dalla data dell’insediamento, rinnovabile per un ulteriore periodo massimo di tre mesi. L'insediamento della commissione d'indagine fa seguito all'inchiesta istruita dalla Dda di Catanzaro, denominata Karpanthos, che ha portato lo scorso settembre all'emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 52 persone a vario titolo accusate di associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi, traffico di stupefacenti, estorsione e intestazione fittizia di beni.
Il sindaco di Cerva, Fabrizio Rizzuti, è finito agli arresti domiciliari per il reato di scambio elettorale politico mafioso in concorso con Raffaele Borelli (consigliere comunale) e Raffaele Scalzi (assessore comunale), entrambi candidati nella lista civica "Progetto Futuro".
Secondo la ricostruzione della Procura di Catanzaro, «con l'intermediazione di Massimo Rizzuti, (fratello del sindaco, ndr) dipendente comunale si accordavano con Tommaso Scalzi, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso affinché in forza alla sua appartenenza all'associazione procurasse loro voti promettendo in cambio una somma di denaro e una percentuale sugli appalti pubblici».