Anche nel 2019 le strade calabresi hanno pagato il loro tributo di sangue in termini di vittime da incidenti. Non vi sono ancora statistiche ufficiali disponibili. L’anno che sta per concludersi però, è stato tra i più drammatici, scandito da eventi luttuosi sconvolgenti per intere comunità.

 

Tragedia del sabato sera

Pioveva nella notte tra il cinque ed il sei ottobre. Al Palagarden di Rende davano una festa per il fine settimana. Erano diretti lì Alessandro Algieri, Mario Chiappetta, Federico Lentini e Paolo Iantorno tutti meno che ventenni. Perché la Volkswagen Lupo su cui viaggiavano lungo la Statale 107 tra gli svincoli di Surdo e Piano Monello sia andata a sbattere contro una Citroen che procedeva in senso contrario non è stato ancora stabilito, e forse non lo sapremo mai. I quattro giovani a bordo hanno tutti perso la vita. Avevano conseguito da poco la maturità scientifica, al Liceo Fermi di Cosenza. Poi ognuno di loro aveva intrapreso una strada diversa, mantenendo però una forte amicizia. Un legame indissolubile negli anni trascorsi tra i banchi di scuola, rimasto tale anche oltre la morte.

 

Il lutto di Soriano Calabro

Nel mese di giugno a piangere per l’improvvisa scomparsa di tre giovanissimi era stato il centro vibonese di Soriano Calabro. Le vittime rientravano a casa all’alba, a bordo di una Golf dopo una serata trascorsa in discoteca. Sulla Trasversale delle Serre, all’altezza di Spadola, sono finiti contro un camion. Per Natale Chiera di 18 anni e per due cugini con lo stesso nome, Salvatore Farina, di 23 e 21 anni, non c’è stato nulla da fare. Un quarto ragazzo che viaggiava con loro in auto, Gianmarco Nesci, 22 anni, trasportato in elisoccorso al Pugliese di Catanzaro, è riuscito a salvarsi, unico superstite del terribile impatto. Una profonda commozione ha pervaso l’intera provincia vibonese. La squadra di Eccellenza dell’Ags Soriano ha poi impresso i volti dei tre sfortunati giovani sulle proprie maglie, per mantenere vivo il loro ricordo.

 

Maledetto viaggio della speranza

Ma anche fuori dei confini regionali si sono consumati drammi con ripercussioni nel territorio calabrese. Nel mese di novembre un incidente stradale sulla Caserta-Salerno è stato fatale per due donne, madre e figlia, di Brattirò, frazione di Drapia: Teresa Furchì di 50 anni e Caterina Costa di 25 rientravano nel piccolo centro del Vibonese da Roma, dove si erano recate per una visita specialistica. Uno dei tanti viaggi della speranza che alimentano l’emigrazione sanitaria. Sulla strada del ritorno l'impatto, vicino Nola, che ha coinvolto anche Antonio Costa, marito e padre delle vittime. «Due anime candide» dirà di loro il parroco di Drapia Sergio Meligrana, durante le esequie.

 

Bollettino di guerra

Nel 2018 le vittime da incidenti stradali sono state 127 in Calabria, con una variazione in aumento rispetto all’anno precedente del 27%. La sensazione è che anche il 2019 abbia fatto registrare un dato analogo. Le notizie di carambole sull’asfalto con conseguenze estreme si ripetono a cadenza quasi settimanale. L’ultimo in ordine di tempo a perdere la vita, il 19 dicembre scorso, è stato un ragazzo di Conflenti, finito in autostrada contro un furgone, tra gli svincoli di Rogliano e Cosenza. Il medesimo tratto era stato teatro a novembre, della morte di una giovane donna di 34 anni. E quando non sono la velocità, o l’imprudenza, o le condizioni climatiche ad uccidere, può capitare di andare a schiantarsi fatalmente per la presenza sulla carreggiata dei cinghiali, come capitato ad un centauro di 47 anni di Simeri Crichi nel catanzarese. Il suo cuore ha cessato di battere dopo un mese di coma in seguito alle ferite riportate nella caduta provocata dall’urto con l’animale.