Madre e figlia morte sull’A30 nell’ennesimo viaggio della speranza dalla Calabria

VIDEO | La tragedia che ha colpito la piccola frazione di Brattirò di Drapia, nel Vibonese, riaccende i riflettori sul tema: la famiglia era di ritorno da Roma dove la giovane era in cura da tempo

di Alessandro Stella
15 novembre 2019
12:19
La famiglia Costa - Foto tratta da Facebook
La famiglia Costa - Foto tratta da Facebook

Una famiglia distrutta, una comunità attonita e affranta dal dolore. Brattirò di Drapia, centro di poche centinaia di anime alle pendici dell’altopiano del Poro, si è svegliato questa mattina con l’eco di una notizia difficile da credere e impossibile da accettare: Teresa e Caterina, madre e figlia, 50 e 25 anni, non ci sono più, portate via da un terribile incidente stradale sull’autostrada Caserta-Salerno. Nell’impatto è rimasto coinvolto anche il padre Antonio, per tutti Totò, in gravi condizioni in ospedale ma non in pericolo di vita. Una famiglia onesta e laboriosa, conosciuta e apprezzata da tutto il paese e che, per questo, lascia un vuoto incolmabile nelle menti di tutti, strappata alla vita dall’ennesima tragedia stradale.

 


Forse, però, scavando a fondo nella vicenda, si arriva a una consapevolezza ancora più amara, che si materializza subito dopo aver raccolto le prime, frammentarie notizie sull’accaduto. La famiglia Costa era di ritorno da Roma, dove si recava spesso per i controlli a cui era sottoposta Caterina, da tempo in lotta con un male che negli ultimi tempi era diventato più aggressivo.

 

Caterina e Teresa sono vittime della strada, ma, ancora una volta, per l’ennesima volta, sono anche vittime di quei viaggi della speranza a cui la Calabria si è ormai assuefatta. La spola dalla capitale era diventata un’abitudine, allo stesso modo di molti calabresi, obbligati a fuggire lontano da una terra dove i drammi della malasanità sono all’ordine del giorno, dove i diritti di base sono negati, dove fiori di professionisti operano in condizioni da ospedali da campo, dove si preferiscono sempre migliaia di chilometri e tutti i rischi a essi connessi, piuttosto che affidarsi a un settore sempre più in avaria.

 

Una piccola frazione piange due giovani vite, ma a versare lacrime dovrebbe essere tutta una regione, tutto un Paese. Nel 2019 in Calabria si continua a morire sui letti d’ospedale. Nel 2019 in Calabria si continua a morire lungo strade lastricate di speranza ma spesso raschiate dal peso di un dolore che i suoi figli non possono più sopportare.

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