La Procura toglie i sigilli al tratto di via Pentimele dove è avvenuta la tragedia del 2 novembre in cui morirono due persone, ma intima ad Anas e Comune di terminare i lavori o adottare tutte le cautele necessarie prima di riaprire al traffico
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È stato dissequestrato oggi il tratto della via Nazionale di Pentimele dove è avvenuto l’incidente costato la vita a Maria Teresa Mento e Domenico Spinella. Dissequestrato, ma non ancora riaperto. Almeno fino a quando l’Anas e il Comune di Reggio Calabria non provvederanno a finire i lavori o quanto meno mettere in sicurezza l’arteria. Così ha disposto il sostituto procuratore Alessandro Moffa accogliendo l’istanza di dissequestro presentata dal titolare della concessionaria posta proprio di fronte al luogo dove è avvenuto il sinistro del 2 novembre scorso.
Nella giornata odierna, infatti, si è svolta la perizia con la quale è stata ricostruita minuziosamente la dinamica dell’incidente, procedendo con rilevazioni, ispezioni e misurazioni.
Le prescrizioni
Con la decisione del pubblico ministero, dunque, si compie il primo passo verso la riapertura dell’importantissima arteria che collega la città con la zona nord. La chiusura sta provocando non poche difficoltà, congestionando il traffico sull’unica via alternativa. Ma il pm ha voluto precisare che il dissequestro non significa automaticamente riapertura. Ed infatti ha prescritto al Comune di Reggio Calabria, ente proprietario del tratto stradale, all’Anas, quale committente dei lavori, e al Consorzio stabile “Aurea”, quale ditta esecutrice dei medesimi, di «completare al più resto i lavori in corso di esecuzione sul tratto stradale in questione, prima della completa riapertura al traffico» o quanto meno «di adottare tutte le cautele necessarie alla messa in sicurezza del tratto (opportuna segnaletica, delimitazione delle buche, interdizione al traffico di porzioni della carreggiata pericolose, ecc.)». Tutto ciò dovrà essere effettuato sotto la supervisione della polizia municipale e metropolitana di Reggio Calabria.
Gli indagati
Come pubblicato in anteprima su lacnews24.it, nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha iscritto otto persone nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo in cooperazione. Si tratta dell’imprenditore Giuseppe Grimoli, legale rappresentante del Consorzio stabile “Aurea”, dei dirigenti Anas Luigi Ferro, Carlo Muscatelo, Giuseppe Ferrara, Luigi Mupo, Maurizio Raso e Vincenzo Barillà. Nell’elenco compare anche la dirigente comunale Maria Luisa Spanò.
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