Lascia i domiciliari. Il Tribunale della Libertà ha così deciso di rimettere in libertà l’ex assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno, coinvolto nell’inchiesta denominata “Robin Hood” scattata il 2 febbraio scorso.

 

Difeso dagli avvocati Enzo Gennaro e Domenico Naccari, è accusato di aver favorito l’imprenditore Ortensio Marano ed una sua società nella gestione dei fondi del Credito sociale in cambio del versamento di denaro a titolo di tangenti. È poi accusato di abuso d’ufficio in quanto da assessore regionale al Lavoro si sarebbe ingerito nelle prerogative dei dirigenti amministrativi della Regione Calabria circa il contenuto da dare ad un provvedimento del 21 marzo 2014, pretendendo che l’istruttoria degli aspiranti al beneficio di cui al progetto di “Credito Sociale” fosse svolta da un organismo creato ad hoc, ovvero il “Comitato di Gestione”, appositamente nominato anziché avvalersi delle personalità interne all’ente e che non avrebbero comportato costi aggiuntivi.

 

Così facendo, Nazzareno Salerno avrebbe nominato nel Comitato di gestione “Antonio Cusimano, Francesco Perri, Luigi Gullo, Francesco Lia e Valerio Grillo”, quest’ultimo già coordinatore a Vibo Valentia di Forza Italia. Il tutto aggravato dal fatto che avrebbe favorito tali nominati intenzionalmente ed al fine favorirli “esclusivamente per motivi personali e privati, in particolare con Cusimano per via di rapporti di amicizia, con Valerio Grillo dell’appoggio elettorale”. Con tale condotta avrebbe procurato ai nominati un ingiusto profitto patrimoniale, pari alle somme incamerate in forza dei contratti professionali stipulati con danno ingiusto di rilevante gravità per la Regione Calabria stimato in oltre 237 mila euro.