L'inchiesta fece luce sugli interessi dei clan nella gestione dei migranti e coinvolse anche l'ex governatore della associazione Misericordia
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Viene confermato quasi totalmente anche in Appello l'impianto accusatorio che nel giugno del 2019 aveva già condotto il Gup del Tribunale di Catanzaro ad infliggere pesanti pene nei confronti di vertici e affiliati della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. L'inchiesta denominata Jonny e condotta condotta dalla squadra mobile di Crotone e Catanzaro, dai Carabinieri del Ros e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Catanzaro e Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva infatti consentito di disvelare un sistema che aveva messo le mani controllandolo il Centro di accoglienza Sant’Anna. Oggi la prima sezione della Corte d'Appello di Catanzaro ha pronunciato la sentenza di riforma per gli imputati che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato. In particolare, ha assolto Francesco Aceto perché il fatto non sussiste e Maria Morrone.
La sentenza
Pena rideterminata
Ha invece rideterminato la pena nei confronti di Francesco Arena condannato a 6 anni e 6mila euro di multa; Pasquale Arena condannato a 19 anni e 8 mesi; Raffaele Di Gennaro a 13 anni e 6 mesi; Fiore Gentile condannato a 11 anni; Francesco Gentile a 15 anni e 6 mesi di reclusione; Tommaso Gentile condannato a 13 anni e 4 mesi; Maurizio Greco condannato a 12 anni; Nicola Lentini condannato a 8 anni e 8 mesi; Francesco Martiradonna condannato a 2 anni; Giuseppe Pullano a 11 anni e 4 mesi; Francesco Romano condannato a 13 anni e sei mesi.
Condanne
Ha condannato, inoltre, Silvia Muraca alla pena di 2 anni, 1 mese e 10 giorni; Angelo Muraca a 20 anni di reclusione, Stefania Muraca a 3 anni e 1.200 euro di multa; Antonio Poerio (cl. 81) 12 anni e 8 mesi; Fernando Poerio a 20 anni; Leonardo Sacco a 20 anni (ex governatore della associazione Misericordia), Santo Tipaldi a 12 anni. Ha confermato, infine, la pena nei confronti di Francesco Arena (cl. 79) rideterminandola in 11 anni e 5 mesi; nei confronti di Antonio Francesco Arena (cl 80) a 8 anni e 4 mesi; Giuseppe Arena (cl 86) a 8 anni e 4 mesi; Giuseppe Cosco a 6 anni; Aldo Giordano a 6 anni; Aurelio Giordano a 6 anni; Lorenzo Giordano a 6 anni; Paolo Lentini a 16 anni e 2 mesi; Rosario Lentini a 16 anni e 10 mesi; Luigi Miniaci a 11 anni e 4 mesi e Paolo Muccillo a 2 anni e mille euro di multa.
Pena riconfermata
Riconfermata la pena già inflitta in primo grado anche per Armando Abbruzzese a 6 anni, Salvatore Abbruzzo a 12 anni, Antonio Francesco Arena (cl. 91) a 11 anni, Giuseppe Arena (cl 66) 16 anni e 4 mesi, Salvatore Arena a 10 anni e 8 mesi, Luciano Babbino a 12 anni, Francesco Bruno a 12 anni, Francesco Caiazzo a 6 mesi, Leonardo Catarisano a 12 anni, Domenico Falcone a 12 anni, Salvatore Foschini a 11 anni e 4 mesi, Antonio Giglio a 10 anni e 8 mesi, Nicolino Gioffrè a 13 anni e 4 mesi, Francesco Gualtieri a 12 anni, Mario Guareri a 1 anno, 8 mesi e 3mila euro di multa, Andrea Guarnieri a 8 anni, Vincenzo Lentini a 10 anni e 8 mesi, Giuseppe Lequoque a 14 anni, Costantino Lionetti a 10 anni e 8 mesi, Pasquale Morelli a 4 anni e 4mila euro di multa, Antonio Giuseppe Morrone a 2 anni e 200 euro di multa, Benito Muto a 11 anni e 4 mesi, Domenico Nicoscia a 10 anni e 8 mesi, Salvatore Nicoscia a 10 anni e 8 mesi, Fortunato Pirrò a 11 anni, Antonio Poerio (cl. 61) a 20 anni, Antonio Pompeo a 10 anni e 8 mesi, Mario Ranieri a 1 anno, Domenico Riillo a 14 anni, Maria Grazia Scerbo a 1 anno e 4 mesi, Francesco Taverna a 11 anni e Roberto Valeo a 8 anni.
«Resta importante il contributo fornito nell'operazione dalle denunce compiute dall'imprenditore Antonio Frustaglia che nell'area di Isola Capo Rizzuto risulta essere uno dei pochi che ha avuto il coraggio di puntare il dito contro i propri aguzzini» ha dichiarato Michele Gigliotti legale rappresentante dell'imprenditore.