In 19 hanno optato per il rito abbreviato nell'ambito del processo scaturito dall'inchiesta denominata Big Bang coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e messa a segno dai carabinieri della compagnia di Sellia Marina contro presunti appartenenti alla locale di ‘ndrangheta di Cutro e San Leonardo di Cutro. Venti in totale gli indagati ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

Rito abbreviato:

  1. Alfonso Mannolo, 1939, San Leonardo di Cutro
  2. Dante Mannolo, 1968, Cropani
  3. Pietruccia Scerbo, 1975, Cutro
  4. Pietro Scerbo, 1947, Cutro
  5. Mario Scerbo, 1978, Crotone
  6. Martino Andrea Sirelli, 1978, Sellia Marina
  7. Mario Falcone, 1954, Cutro
  8. Leonardo Falcone, 1968, Cutro
  9. Leonardo Curcio, 1969, Torino
  10. Leonardo Trapasso, 1969, Cutro
  11. Tommaso Trapasso, 1978, Cutro
  12. Salvatore Macrì, 1968, Cropani
  13. Antonio Scicchitano, 1972, Botricello
  14. Giuseppe Talarico, 1985, Catanzaro
  15. Volodymyr Nemesh, 1989, Ucraina
  16. Giuseppe Capicotto, 1974, Catanzaro
  17. Egidio Zoffreo, 1972, Cutro
  18. Giovanni Zoffreo, 1994, Botricello
  19. Fabio Mannolo, 1986, Crotone

Costituzioni di parte civile

Solo uno degli imputati ha chiesto ed ottenuto di esser giudicato con rito ordinario: Moreno Bertucci, 1971, Sellia Marina. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Pietrò Carè, ha ammesso inoltre le richieste di costituzione di parte civile tanto per Sergio Scalese, titolare di una agenzia di viaggio, quanto per Carmela Demare, moglie di Scalese a cui aveva prestato ingenti somme di denaro (entrambi difesi dall'avvocato Michele Gigliotti), nonché per Teresa Rizzo, suocera di Scalese a cui aveva prestato ingenti somme di denaro (assistita dall'avvocato Daniela Scarfone). 

Le difese

Le difese hanno sollevato numerose e ferme eccezioni nella specie contro l’ammissione di parte civile di Demare e Rizzo, chiedendone sin da subito l’esclusione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Gregorio Viscomi, Pietro Mancuso, Salvatore Staiano, Francesco Severino, Francesco Gambardella, Antonio Lomonaco, Giuseppe Fonte, Salvatore Iannone, Giovanni Merante e Luigi Falcone.

L'indagine

L’indagine, diretta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, aveva preso avvio da due atti intimidatori consumati il 13 novembre 2018 in danno di altrettanti esercizi commerciali di Sellia Marina, davanti ai quali erano state posizionate delle taniche di benzina, ed è stata sviluppata attraverso indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, accertamenti patrimoniali e l’assunzione a sommarie informazioni delle persone offese.

Gli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di documentare gli assetti e l’operatività sul litorale ionico-catanzarese delle articolazioni territoriali delle locali di ‘ndrangheta di Cutro e San Leonardo di Cutro, facenti capo alle famiglie Mannolo, Scerbo, Zoffreo e Falcone interessate a imporre la propria presenza egemone sul territorio attraverso la commissione di una serie indeterminata di delitti, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo, finalizzati ad imporre il controllo sulle attività economiche.