Nella giornata dell’altro ieri sono stati tratti in arresto dai Carabinieri della stazione di Cardeto, Domenico Fotia, inteso “U Giudici”, di Cardeto di anni 58 ed i suoi due figli Sebastiano e Antonino di anni 31 e 28, tutti residenti in Contrada Castanea di Cardeto, nel cuore della montagna Aspromontana. A seguito di un’accurata perquisizione cui hanno partecipato anche il nucleo dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, in tre diversi punti disseminati negli impervi terreni circostanti l’abitazione dei tre, è stato ritrovato un consistente arsenale composto da ben quattordici fucili di vario calibro, una pistola, tutti con matricola abrasa, un migliaio di munizioni e svariati Kilogrammi di polvere da sparo.

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Tutto l’armamento era occultato all’interno di bidoni e tubi metallici e di plastica sotterrati e resi impermeabili mediante ingegnosi accorgimenti, che però per quanto abili non sono sfuggiti alla capacità professionale dei carabinieri, adusi a muoversi con dimestichezza nei luoghi più impervi ed impenetrabili ed a non farsi sfuggire anche il minimo insolito particolare. Mentre i due giovani fratelli sono incensurati, il padre, Fotia Domenico, vanta un pedigree criminale di notevole spessore. Risulta infatti già condannato in passato nel processo Olimpia quale esponente di spicco della cosca Serraino, con i cui vertici vanta rapporti di parentela, e per una serie di reati specifici in materia di armi.

 

Il Fotia era balzato agli onori della cronaca quando nel 2005, dopo ben otto anni di latitanza e dopo essere più volte sfuggito rocambolescamente alla cattura, fu scoperto all’interno di un rifugio sito a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, ricavato in un costone della montagna, coperto dalla fitta vegetazione tipica delle zone aspromontane, ma dotato di ogni confort, televisore e videoregistratore compresi. I tre arrestati, che hanno nominato loro difensore di fiducia l’avvocato Giuseppe Nardo, compariranno nella mattinata di lunedì davanti al giudice delle indagini preliminari di Reggio Calabria che dovrà decidere sulla convalida degli arresti e sulle misure cautelari.

c. m.