No all’ampliamento dell’impianto di smaltimento rifiuti di contrada San Leo. A ribadirlo ancora una volta il comitato civico “Siderno ha già dato” che in un incontro pubblico ha dato conto dell’iniziativa assunta per bloccare il provvedimento avviato dalla Regione, nato inizialmente come ammodernamento, contro il quale ha presentato ricorso al Tar della Calabria, in appoggio alle iniziative avviate dal Comune e da una famiglia residente nella contrada periferica cittadina.

«La nostra iniziativa è condivisa da Pro Loco e associazioni di albergatori e commercianti – ha spiegato il presidente del comitato civico Anna Romeo - ed è prevista la costituzione della Regione, dell’Ente Parco d’Aspromonte, dell’Autorità di bacino, del Segretariato di Stato e delle Soprintendenze a Belle Arti e Beni Archeologici. Stiamo bloccando – ha aggiunto – un procedimento da 42 milioni di euro che suscita parecchi appetiti, e lo facciamo, oltre che in punto di diritto, anche con perizie tecniche».

Intanto oggi è prevista l’udienza cautelare davanti ai giudici amministrativi che si potrebbero pronunciare in favore di una sospensiva del provvedimento regionale, come spera anche il sindaco Mariateresa Fragomeni.

«Si è sempre parlato – ha detto – di ammodernare e non di ampliare il Tmb. Per questo ci auguriamo una sospensiva da parte del Tar col ricorso della famiglia Trimboli. Nel frattempo – ha aggiunto – non siamo stati fermi e abbiamo già chiesto di affrontare la questione in Regione e stiamo solo attendendo la nomina o l’eventuale conferma del dirigente del settore. Abbiamo anche sollecitato la Città Metropolitana affinché velocizzi le procedure per il nuovo bando di gestione dell’impianto, individuare subito una discarica di servizio nel raggio di 40 chilometri, maggiori royalties e interventi sulla strada. Di certo – ha concluso Fragomeni – qualsiasi decisione da prendere sarà discussa con tutte le associazioni ambientaliste».