Azione repressiva o soccorso dei migranti? Il primo cittadino Zito invita le Istituzioni a fare chiarezza: «Non si difenda l'indifendibile»
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Le polemiche sui presunti soccorsi in ritardo in merito al tragico naufragio di migranti avvenuta lungo le coste calabresi animano il dibattito politico e non. A prendere la parola anche il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito. Il primo cittadino, intervenuto in una nota stampa ha precisato: «È ancora il momento del dolore. Ma è anche il momento nel quale legittimamente dobbiamo farci alcune domande sulla tragedia di Cutro. La Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto hanno ruoli, competenze e mezzi totalmente diverse tra loro. La Gdf si occupa di polizia del mare. I suoi mezzi non sono idonei al soccorso e il personale non è specializzato in operazioni di soccorso. La Capitaneria interviene per operazioni di soccorso con mezzi e competenze specialistiche. Ma solo se l'operazione da portare avanti è qualificata come tale».
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Secondo l’analisi del sindaco: «Chi aveva competenza ha ritenuto che non ci fossero gli estremi per una operazione di soccorso e che il monitoraggio del peschereccio fosse da qualificare come operazione di polizia. Credo che per questo la Capitaneria non sia uscita, se non quando interessata e quindi troppo tardi. Non certo per le proibitive condizioni del mare. Non so perché siano state fatte quelle valutazioni ma – aggiunge il primo cittadino - sarebbe meglio e utile che subito venga chiarito. Lo dobbiamo innanzitutto alla memoria delle cento e più vittime di questa immane tragedia. E lo dobbiamo alle donne e agli uomini della Capitaneria e della Gdf che fanno, spesso eroicamente, il loro lavoro e di più».
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Per Zito, tuttavia, ci deve essere un altro aspetto da valutare: «Una cosa però credo debba essere chiarita. Se nel Governo ci sia o meno un orientamento a considerare l'intervento a mare in caso di presenza di imbarcazioni di migranti in via preliminare come operazioni di polizia. Se cioè se ci si debba muovere per "reprimere" e solo in un secondo momento per salvare. E se le ultime normative emanate o altre direttive interne abbiano reso lenta e verticistica la decisione circa l'attivazione dei soccorsi da parte della Capitaneria. Questo e non altro dovrebbe dirci il Governo. Subito, senza gettare fumo negli occhi e senza difendere l'indifendibile».