Sono stati totalmente dissequestrati i beni della moglie dell’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Il Tribunale del Riesame di Reggio, infatti, ha disposto l’immediata restituzione di quanto sottoposto a sequestro a Barbara Varchetta per la vicenda Italcitrus. La donna, difesa dell’avvocato Aldo Labate, aveva presentato immediato ricorso ai giudici del Riesame per chiedere l’annullamento della misura eseguita diversi giorni fa dalla Guardia di Finanza, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

 

Sono diverse le motivazioni che possono esserci, dietro la decisione dei giudici di annullare il provvedimento. Le stesse saranno depositate nelle prossime settimane, ma intanto l’avvocato Labate (che ha difeso Scopelliti anche nel processo per il “caso Fallara”) si dimostra particolarmente soddisfatto per l’esito del Riesame: «Abbiamo discusso più di un’ora - spiega il legale - ed è stata depositata anche copiosa documentazione, nonché una memoria scritta».

 

Riciclaggio, sequestrati beni all’ex governatore Scopelliti e alla moglie 

 

Come si ricorderà, veniva contestato a Scopelliti di aver effettuato delle operazioni tese a non ottemperare al decreto di pignoramento portato avanti dal Comune di Reggio Calabria, per una cifra di 100mila euro. L’ex governatore della Calabria si fece rimborsare una polizza assicurativa per circa 15mila euro e nonché titoli per 80mila euro, spostando poi 100mila euro sul conto della moglie. La stessa stipulò successivamente una nuova polizza assicurativa di 80mila euro. Secondo la Procura della Repubblica reggina tale meccanismo integra i reati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (per Scopelliti) e di riciclaggio (per la moglie, Barbara Varchetta).

 

Ora, però, questa decisione dei giudici del Riesame fa affievolire l’ipotesi accusatoria, in quanto trova fondamento la spiegazione fornita dall’avvocato Aldo Labate, il quale ha rimarcato come «non sia mai esistita una ipotesi di fraudolenza nella condotta del signor Scopelliti e della moglie. Non vi può essere stata alcuna dissimulazione che possa integrare un’ipotesi di riciclaggio, considerata la piena tracciabilità delle operazioni effettuate. Manca materialmente la condotta, fatta di artifizi o raggiri, che viene contestata dalla Procura».

 

Sequestrati 100mila euro alla moglie di Scopelliti: «Nessuna volontà di sottrarre i beni»

 

Insomma, secondo il legale della famiglia Scopelliti, se i due coniugi avessero voluto schermare il patrimonio, non avrebbero fatto ricorso ad una polizza assicurativa sulla vita. Operazione che, stando alla tesi difensiva, non è assolutamente proibita dalla legge, anche in caso di un pignoramento pendente dei beni.

 

Consolato Minniti