I dati raccolti dall’Anagrafe Nazionale Studenti e diffusi nei giorni scorsi dal Ministero dell’Università e della Ricerca continuano a premiare l’Università della Calabria, ponendola nel novero delle più attrattive del Paese. È tra i tre atenei statali, gli altri due sono quello di Pavia e di Napoli Parthenope, ad aver registrato un costante aumento delle immatricolazioni nel periodo post pandemico.

Traguardo non scontato

Una performance che ha portato ad un complessivo incremento di iscritti del 23% rispetto all’anno accademico 2019/2020, l’ultimo precedente alla fase Covid. Un traguardo non scontato: «Dimostra le risorse straordinarie su cui potenzialmente può contare la Calabria. Ma soprattutto questi risultati confermano che, se si lavora con serietà, si programma, si mettono in campo azioni adeguate, si riesce a centrare l’obiettivo» ha commentato Nicola Leone. «Il risultato è ancora più straordinario – ha aggiunto – se messo a confronto con il dato della media nazionale, che registra una crescita di immatricolazioni pari a zero. E se si considera che è stato conseguito in un contesto difficile per la denatalità e per l’emigrazione intellettuale dei nostri diplomati».

Leggi anche

Coraggiosa riforma dell'offerta formativa

«Penso sia da ascrivere al grande lavoro svolto in questi anni a partire dalla profonda e coraggiosa riforma dell’offerta formativa arricchita da nuovi corsi e da un aggiornamento a tutto tondo dell’offerta stessa che risponde adesso perfettamente alle esigenze del comparto occupazionale». Vi sono poi altri elementi. Uno dei più significativi la capacità di fornire un alloggio a tutti gli studenti fuori sede aventi diritto. «Ma anche la valorizzazione delle attività di socialità e ricreative. Sotto questo aspetto – anticipa Leone - a breve annunceremo una stagione di prosa, musica e cinema».

Leggi anche

Il successo delle call per i docenti

Notiamo inoltre l’interesse che le nostre call stanno suscitando nel mondo accademico nazionale e internazionale: «Abbiamo adottato il meccanismo delle call per reclutare le personalità di maggior prestigio ed investire sulla qualità. Questo strumento lo abbiamo inventato noi e siamo orgogliosi di averlo messo in campo poiché consente in maniera trasparente di incrociare quelle che sono le esigenze dell’università con le disponibilità qualificate di colleghi accademici nazionali ed internazionali». In prospettiva si lavora per nuovi traguardi: «Stiamo preparando un ampliamento dell’offerta formativa – annuncia il rettore – Ne discuteremo nella prossima riunione del Coruc, il Comitato Regionale di Coordinamento».