Un sito web costato complessivamente quasi 2 milioni di euro, ma fermo con le quattro frecce perché hanno “dimenticato” la password? Assume i contorni di una beffa la vicenda legata ai clamorosi disservizi che hanno colpito il portale turistico della Regione Calabria, offline da alcuni mesi, anche durante la Bit di Milano, a causa di un misterioso “problema tecnico”, che Aruba, la società presso cui è registrato il dominio turiscalabria.it, starebbe cercando di risolvere. Difficile ottenere conferme dirette a quanto è davvero successo, ma è possibile mettere insieme vari indizi e provare a ricostruire il puzzle.

 

Indizio numero uno: cambio di operatore

La Regione sta cambiando operatore per la telefonia fissa. Un’operazione che ogni comune mortale fa anche più volte, ma che per un Ente mastodontico qual è la Regione Calabria, con una sede centrale che conta circa 2mila dipendenti e centinaia di uffici, può comportare grandi incognite. Nello specifico, il passaggio è da Telecom a Fastweb, che nel 2017 si è aggiudicata la quinta edizione della gara nazionale - indetta dal ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso la sua controllata Consip Spa - per la fornitura di servizi di telefonia fissa alle Pubbliche Amministrazioni. Un appalto da quasi un miliardo di euro, che fa di Fastweb l’operatore a cui devono rivolgersi tutte le Pubbliche amministrazioni che utilizzano il Mepa, cioè la piattaforma elettronica per gli acquisti della Pa, interessate ad acquisire servizi di base e avanzati. Dunque, si cambia. E nell’ottobre scorso la Regione Calabria autorizza, con decreto dirigenziale n. 11866, la stipula di un contratto da 2,5 milioni di euro con Fastweb per la fornitura “di cloud computing, di sicurezza, di realizzazione dei portali e servizi online e di cooperazione applicativa per le pubbliche amministrazioni”.

 

Indizio numero due: ottobre mese del blackout

Il portale web turiscalabria.it smette di funzionare proprio ad ottobre, come è possibile verificare consultando l’archivio di Internet all’indirizzo web.archive.org. Qui sono conservati miliardi di pagine web, così come apparivano nel corso dei mesi e degli anni passati. Una veloce ricerca permette di riscontrare come fino ad ottobre 2019 il portale funzionasse regolarmente, per poi “spegnersi” e non essere più accessibile, come risulta ancora oggi e come è stato durante la Borsa internazionale del turismo, che si è tenuta a Milano dal 9 all’11 febbraio.

 

Indizio numero tre: gli esperti

Esperti di informatica e siti web, che a vario titolo bazzicano intorno alla Cittadella, sono pronti a scommettere che l’intoppo si è verificato quando c’è stata la necessità di procedere ai nuovi settaggi tecnici del sito in seguito al cambio del fornitore di servizi di telefonia. Detto terra terra, non si trova più la password.

 

Indizio numero quattro: il dirigente in pensione

Il dominio turiscalabria.it è registrato su Aruba, nota società che fornisce servizi web tra cui l’assegnazione e la vendita degli indirizzi internet. Usando un’altra applicazione online offerta dal sito whois.domaintools.com è possibile verificare a chi è intestato il dominio e quando è stato rinnovato, cioè il 7 luglio scorso. Ebbene, amministratore e referente tecnico del portale della Regione risulta ancora Pasquale Anastasi, storico dirigente per decenni a capo del Dipartimento turismo. Peccato che sia andato in pensione da almeno 2 anni, portandosi appresso, questo è il sospetto, le coordinate di accesso che consentono di gestire i settaggi del sito su Aruba. Raggiunto telefonicamente, Anastasi cade dalle nuvole. «E che c’entro io? Ormai sono in pensione e quando sono andato via ho consegnato tutte le password. Anzi, controlli meglio e vedrà che il dominio non è più intestato a me, ma al nuovo dirigente». Un nuovo controllo lo abbiamo fatto, ma da Internet viene fuori sempre il suo nome.

 

Indizio numero cinque: i silenzi del Dipartimento

Il nuovo dirigente del dipartimento turismo è Maria Francesca Gatto. A lei abbiamo chiesto di spiegarci meglio come stanno le cose. «È una questione tecnica – ha risposto -, se ne sta occupando Aruba e presto verrà risolta. I motivi dell’intoppo? Non li conosco, noi al dipartimento ci occupiamo di contenuti, non di questioni tecniche…».
Ok, ma dopo tanto clamore un’idea se la sarà fatta. Non è che, per caso, non vi ritrovate più le coordinate d’accesso ad Aruba e dunque non riuscite a modificare i settaggi per adattarli al nuovo Internet provider?
Dall’altra parte del telefono qualche secondo di silenzio, poi una risata imbarazzata, infine la risposta: «Questo lo deduce lei, io non posso né confermare né smentire. Se è arrivato a questa conclusione lo scriva pure, ma io non le dico niente».

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