In origine gli imprenditori della famiglia Bagalà, altro non erano che muratori che facevano piccoli lavoretti in casa. Poi il grande salto. Oggi, spiegano gli investigatori, tutto ciò si capisce con la vicinanza al clan Piromalli di Gioia Tauro. E, su questo fronte, particolarmente importanti appaiono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro, le cui parole, a giudizio dei pubblici ministeri della Dda reggina, sono assolutamente riscontrate. Fondacaro spiega come “il giocare a carte” con Pino Piromalli, fosse funzionale, per un verso, a palesare l’alleanza con la cosca da parte di giovani e meno giovani intraprendenti “imprenditori”, fra cui Pino Bagalà, per l’altro verso a consegnare a Piromalli quanto era dovuto come socio di fatto.

 

‘Ndrangheta: i Piromalli e il predominio dei Bagalà sugli appalti pubblici

Ecco alcuni stralci interessanti dell’interrogatorio di Fondacaro, ovviamente contenuto nel decreto di fermo della Dda di Reggio Calabria eseguito oggi. Il pentito traccia l’ascesa dei Bagalà ed il loro rapporto con i Piromalli.

 

FONDACARO MARCELLO: Pino Bagalà lo conosco dagli anni '70, perchè era molto, molto amico di mio cugino Nino Fondacaro, il tessuto e abbigliamento, era un giovane che apprezzava molto l'operato di mio padre perché andava pure lui al "geometra", quindi ha studiato come geometra a Gioia Tauro all'Istituto Tecnico. Pino inizialmente l'ho conosciuto nella fase della mia adolescenza, 16-17 anni, per cui non facevo il suo comportamento se non come quello di un bravo ragazzo inizialmente, so che successivamente si accompagnava ai fratelli Modaffari della Marina di Gioia Tauro, gli zii di Ernesto Modafferi (…)

DR.MATTEO CENTINI (PM): Faceva il muratore?

FONDACARO MARCELLO: Sì, un semplice muratore, loro facevano lavori di ristrutturazioni.

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ma la famiglia di origine, il papà cosa faceva?

FONDACARO MARCELLO: Il muratore. Abitavano in una casa…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ma lei sa la ditta, l'impresa di gas?

FONDACARO MARCELLO: Di fronte si interessavano di distribuzione di bombole di gas…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Il papà? E come si chiamava il papà?

FONDACARO MARCELLO: Non me loricordo, poi però la continuò Ippolito Bagalà, il fratello più grande.

DR.MATTEO CENTINI (PM): Che si chiama come il papà?

FONDACARO MARCELLO: Si chiama come il papà, e abitavano sulla Via Francesco Tripodi, all'altezza di un distributore, cioè di un vecchio complesso oleificio che è gestito dalla famiglia Pisano di Gioia Tauro, Pisano Franco, Domenico Mimmo, che sempre con i Piromalli, famiglia storica con i Piromalli. Con queste frequentazioni con Franco Pisano, il Pino Bagalà si avvicinò sempre di più al distributore Agip e fece amicizia con Gianni Priolo e si frequentavano perennemente con Gianni Priolo, la "coppia del mondo" li chiamavano, Pino Bagalà e Gianni Priolo, quindi dai 19 anni in poi. Successivamente inizia quest'idea di voler fare gli imprenditori per i lavori edili, pubblici del Comune di Gioia…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ecco questo come lo sa?

FONDACARO MARCELLO: Tramite mio cugino Nino che erano più grandi di me, erano amici, ed in più Gioia è piccola, 20 mila abitanti, io avevo la moto giravo, ero ragazzo dai 15 fino ai 19 anni poi mi sono trasferito di nuovo a Roma. Quindi vari episodi, ho incontrato Pino così… abbiamo avuto modo di parlare, un bravo ragazzo, fino a quell'età. Successivamente mio padre disse, veniva spesso a trovare anche mio padre che aveva l'ufficio tecnico e l'agenzia Immobiliare sul corso principale, Via Roma, (…) mio padre aveva tre, quattro tavoli da disegno in questo ufficio, per cui c'erano questi ragazzi giovani che potevano imparare, andando anche il pomeriggio a disegnare, e Pino, mi ricordo, che è venuto per qualche giorno e poi non è venuto più. "Pino, Pino si è perso". E lì cominciò a frequentarsi con Gianni Priolo, e quindi la giocava a carte con Pino Piromalli.

DR.MATTEO CENTINI (PM): E lei l'ha visto giocare a carte?

FONDACARO MARCELLO: Sì, sì perchè io andavo all'Agip, facevo spesso benzina lì con la mia moto, e loro si mettevano spesso fuori con il tavolino, specialmente nel periodo di maggio, giugno, luglio. Erano seduti non davanti al distributore, c'era l'aria degli uffici, loro si mettevano fuori in questo tavolino da bar e giocavano a carte, anche con due tavoli messi insieme, in 6-7 c'era Vincenzo Marzano, Pino Speranza, Gianni Priolo e anche altri di cui farò riferimento, Zito, "U Palisi", il padre di Michele Zito, Coppola, il vecchio Coppola.

DR.MATTEO CENTINI (PM): Coppola di questi che…

FONDACARO MARCELLO: Questi si riunivano tutti la a giocare. Il padre degli Atteritano, e poi i figli logicamente seguivano le orme dei padri. Se il padre frequenta all'Agip e sta all'Agip, significa che i figli devono fare quello che fa il padre, il padre Pino, non padre di Tommaso vero e proprio, naturale… il padre era Pino per tutti, no? Per cui a questo punto… poi io nel '78-'79 mi trasferisco a Roma, non so più niente di Pino, ne mi interessa niente di Pino nè degli altri gioiesi. Scendevo solo d'estate, d'estate me ne andavo dove c'erano le belle ragazze a Capo Vaticano, stavo 10 giorni a casa e dopo ripartivo in Spagna e in altri posti, quindi non mi interessavano queste cose. Scendo come imprenditore per fare le mie iniziative su Gioia Tauro e lì incontro di nuovo Pino che era diventato un grande appaltatore dei lavori pubblici, lavori pubblici comunali innanzitutto, come quelli delle ferrovie, loro sistemavano i ponti sulle ferrovie e poi ho saputo successivamente che, insieme al Priolo, aveva iniziato ad acquistare terreni, a lottizzarli e venderli, qualche iniziativa l'hanno fatta anche con mio cugino… questo me lo disse mio cugino Nino. Hanno comprato a Scinà, hanno comprato sulla nazionale, hanno comprato un terreno vicino a quello che aveva comprato Annunziata, li lo frazionarono e l'hanno venduto insieme a Gianni Priolo, poi ne hanno comprato un altro successivamente quello della Cosentino, dove hanno iniziato a costruire quel grosso palazzo, Gianni Priolo si è fatto un palazzo di sette - otto piani che poi è stato sequestrato, di fronte a la, Peppe Priolo che faceva la cosa dei marmi. Pino si cimenta in queste attività imprenditoriali, successivamente ho saputo che aveva preso gli appalti sull'autostrada del sole.

DR.MATTEO CENTINI (PM): No del Sole, la Salerno - Reggio Calabria.

FONDACARO MARCELLO: La Salerno - Reggio Calabria, che i lavori che venivano presi da Pino, dall'impresa Bagalà, mi fu detto successivamente anche dal Sorridenti, era perchè Pino aveva deciso che quell'impresa poteva prendere quei lavori…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Pino questa volta...

FONDACARO MARCELLO: Piromalli, che sui lavori, ai cantieri ci andava spesso Carmelo e Ippolito, mentre Gino e Pino erano l'area intellettuale dell'impresa, perchè loro curavano i rapporti con i vari enti provinciali, con i vari enti regionali, con l'Anas...

DR.MATTEO CENTINI (PM): Anche Gino faceva questo? Anche con l'Anas?

FONDACARO MARCELLO: Sì, anche con l'Anas. Pino e successivamente, ho saputo poi, Pino ed i figli di Pino… i figli di Pino e di Gino mi sembra… i figli di Pino e di Gino… per cui ci siamo incontrati qualche volta, lui era molto interessato… sempre unito molto a Nicola Comerci. Pino Bagalà ha fatto un'operazione con Nicola Comerci su Parghelia, inizialmente sono partiti Pino Bagalà, Nicola Comerci, Agostino Cosoleto a farli, tutti e tre insieme, hanno fatto delle truffe… Cosoleto era specialista in truffe, quindi ha truffato tutti i materiali che servivano per l'edilizia e la costruzione di questo villaggio che è stato poi edificato da Pino Bagalà e da Nicola Comerci…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Villaggio attualmente esistente?

FONDACARO MARCELLO: Sì, villaggio dove oggi c'è Domenico, i figli di Comerci. Quello di "Condoluci" per intenderci sono tutti e due uno affianco all'altro…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ok…

FONDACARO MARCELLO: Per cui hanno comprato anche, quella parte, quella zona nuova dietro, alle spalle dell'ufficio di Gioacchino, l'avvocato Piromalli, dove hanno costruito tutte le ville tutti i Bagalà. (…)

FONDACARO MARCELLO: Nel 2002-2003 io ho avuto rapporti con il Barone Musco, il fratello gioiese che è uno dei più saggi diciamo, perchè gli altri lo definivano pazzoide quello che aveva la moto Honda 750, il quale mi diede… devo avere anche una planimetria del terreno, lui aveva questi due ettari che si affacciavano sul fiume Petrace in pianura, indice pericolo che poteva essere utilizzato l'indice per le residenze sanitarie assistenziali, mi dimostrai disponibile, volevo acquistare questo terreno, quindi siamo stati sul posto, abbiamo fatto i sopralluoghi e mi ricordo che in quel periodo fui fermato da Pino: “Ma che stai facendo? Stai comprando il terreno che mi interessa a me?"

DR.MATTEO CENTINI (PM): Bagalà?

FONDACARO MARCELLO: Bagalà. "Tutto a voi vi interessa ma scusate se vado da una parte interessa a te, se vado dall'altra parte interessa a Mommo, se vado dall'altra parte interessa a Mimmo, dove devo andare a comprare un pezzo di terra? Scusate". "Compra tutto dal barone Musco e poi me lo vendi a me", "Ma io mica te lo posso vendere allo stesso prezzo di lui, ti vuoi fare la tangente su di me? Fatti la tangente su di me, che ti devo dire, Pino". Va beh comunque questo. Alle spalle, invece aveva acquistato Olivieri Vincenzo.

DR.MATTEO CENTINI (PM): Figlio di Matteo?

FONDACARO MARCELLO: Matteo Peppe, Giuseppe, Peppe lo chiamavano "Mussu Stortu" per dire… perché dicevano che era la “longa manus” di Peppe "mussu stottu".

(…)

DR.MATTEO CENTINI (PM): Va bene, torniamo a noi lei domanda a suo cugino: "Pino ha fatto 4 ville?"

FONDACARO MARCELLO: "Pino ha fatto 4 ville, ha comprato tutto questo terreno, ha comprato il terreno dell'autostrada, l'ha venduto ad Annunziata, ha venduto qua, ha venduto là", dico “boh… come li ha fatti tutti questi soldi?" "Marcello lo sai Pino e Gianni Agip", mi fa lui sempre queste battute Agip dico: "Va bene…"

DR.MATTEO CENTINI (PM): Agip sta ad indicare come dice lei i Piromalli?

FONDACARO MARCELLO: I Piromalli. Comunque Pino Bagalà diventa l'imprenditore per quanto riguarda i lavori sull'autostrada, rappresentando la famiglia Piromalli perchè cosa succede? Successivamente nel '97 io chiedo a Luigi Sorridenti, perchè Luigi Sorridenti mi dice che dovevano fare l'ampliamento autostradale. Dico: "Luigi, senti ma..."

DR.MATTEO CENTINI (PM): Cioè dovevano fare l'austrada nuova?

FONDACARO MARCELLO: Sì, l'autostrada nuova. Tutto da… la nuova autostrada… Luigi Sorridenti in quell'occasione mi dice: "Se non pagano il 3%, nessuno fa niente" "In che senso, Luigi?" "Eh il 3%, 1,50 a Mommo e 1,50 a Pino" Dico: “ma se Pino Bagalà rappresenta Pino, a Mommo chi glieli dà, Pino Bagalà o Pino Piromalli?", gli ho detto scherzando… dice: "perché Pino Bagalà ha l'obbligo di assumere in subappalto da altre ditte di Mommo", quindi era una cosa studiata in questo senso. E questo andava da Rosarno fino all'uscita di Palmi, prima di arrivare alla salita…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Dallo svincolo di Rosarno fino…

FONDACARO MARCELLO: Dallo svincolo dopo Rosarno verso giù, verso Reggio, fino a prima dell'uscita prima di Palmi, così lì prendeva da Palmi, dovevano essere date alle ditte dei Parrello e dei Gallico di Palmi, per conto di quei tizi, gli amici di Melissari che dovevano appaltare fino al Sant'Eufemia…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ok. Bagalà fa il pezzo dallo svincolo di Rosarno a Palmi?

FONDACARO MARCELLO: a Palmi, non poteva fare altro. Melo doveva dare 1,50 a Mommo e l'1,50 a Pino altrimenti il lavoro lo avrebbero…

DR.MATTEO CENTINI (PM): E questo glielo dice Sorridenti, quando?

FONDACARO MARCELLO: Nel '96-'97, quando già facevano i lavori di ristrutturazione dei ponti, prima ancora dell'ampliamento, così come il dollaro e mezzo del container, così come

(…)

DR.MATTEO CENTINI (PM): Ok. Senta e di Gino invece sa se aveva rapporti con i Piromalli?

FONDACARO MARCELLO: Tutta la famiglia Bagalà aveva rapporti con i Piromalli, Ippolito pure, anche perchè lui il gas lo prendeva quando li faceva riempire poi le bombole del gas, dai Ruggero, i Ruggero che erano associati ai Piromalli, quindi in un modo o nell'altro avevano sempre rapporto con i Piromalli, Ruggero rappresenta la famiglia Piromalli nell'aspetto economico dal 1960, Gianni Ruggero e Vincenzo Ruggero con il deposito del gas sulla Nazionale e quindi questo Ippolito andava lì a caricarsi le bombole…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Il papà questo?

FONDACARO MARCELLO: Il papà, all'inizio era il papà…

DR.ROSARIO FERRACANE (PM): Ne aveva fatto riferimento già nel precedente verbale…

FONDACARO MARCELLO: Sì, quindi Gianni Ruggero e loro…

DR.MATTEO CENTINI (PM): Rispetto alla conoscenza che ha di Pino, Gino lo conosce di meno?

FONDACARO MARCELLO: Sì, lo conosco di meno, però ripeto tramite mio cugino Nino che poi mi raccontava degli episodi che poi lui andava a casa di loro, mangiavano insieme, stavano insieme, lo stesso, Gino, Pino, Carmelo e Ippolito andavano a casa di mio zio che era in questa villa di fronte alla nostra villa a Scinà, quindi durante il periodo estivo ci vedavamo, ci incontravamo un pò con tutti, però ripeto, Gino è sempre stato un pò chiuso rispetto ai fratelli, so che non andava molto d'accordo specialmente con Pino, Pino non andava d'accordo con Gino, forse gli attribuiva qualche causa della morte del padre, non so cosa era successo, sì, sì qualcosa è successo alla morte del padre. (m.c.)