VIDEO | I consiglieri Alecci e Mammoliti contro quella che viene definita un'operazione sbilanciata a favore del policlinico universitario. Più pacato il giudizio di Viscomi: «Serve un percorso condiviso, costi e benefici vanno valutati in maniera ponderata»
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Vi è innanzitutto un problema di metodo nelle due leggi approvate dal Consiglio regionale istitutive di "Azienda zero" e dell'unificazione del policlinico universitario e dell'ospedale Pugliese di Catanzaro. «Sono state portate all'ultimo minuto senza una discussione all'interno delle commissioni consiliari che sono un organo di garanzia dove vengono sviscerate tutte le proposte di legge» ammonisce Ernesto Alecci, consigliere regionale del Partito democratico.
Sbilanciamento universitario
Ma è soprattutto la fusione a freddo tra i due presidi catanzaresi - che si tenta ormai da anni - a vivacizzare il dibattito in città inducendo i consigliere del Pd ad indire una conferenza stampa dove sono stati sollevati anche problemi di merito: «La legge prevede una commissione che è composta da una rappresentanza dell'università e una rappresentanza della Regione. E il Pugliese Ciaccio non contiene professionalità?» si domanda Raffaele Mammoliti. Insomma, il timore è quello di un eccessivo sbilanciamento verso le prerogative che il policlinico potrà far valere all'interno della commissione in cui il Pugliese sarà rappresentato dalla Regione.
La lettera di Urbani
«Perché questo processo di fusione deve essere appannaggio di una oligarchia - incalza Mammoliti - che secondo me sarà schiacciata solo sull'università?». Riemergono vecchie frizioni tra la componente universitaria e quella ospedaliera, costrette ad una coabitazione forzata. Ma vi è di più: «Credo che siano da valutare con attenzione le sottolineature di Urbani - aggiunge ancora il consigliere regionale alludendo ad una lettera inviata dal dirigente del ministero della Salute - con cui si mette in guardia il presidente dall'approvazione di provvedimenti in piano di rientro senza il placet dei ministeri competenti, che sono il ministero della Salute e il ministero delle Finanze. Al momento è una lettera ma non sappiamo gli sviluppi che una simile comunicazione potrebbe avere».
Presidente imperatore
E su "Azienda zero" il consigliere ha aggiunto: «Noi abbiamo detto che per come viene declinata è azienda dieci. Azienda zero potrebbe avere un senso sulla razionalizzazione dei servizi, sulla gestione dei concorsi ma si indebolisce la funzione della Sua (stazione unica appaltante ndr) e dello stesso dipartimento della Sanità. A me sembra che si sottrarrà competenza e funzioni alle Asp e aziende ospedaliere. E anche qui c'è un aspetto che mi pare sia passato in sordina: il presidente della Regione è conteporaneamente commissario della sanità su questo provvedimento sottrae ancora potere alle Asp e alle aziende ospedaliere. Abbiamo eletto un imperatore in Calabria?»
Non solo primariati
Al dibattito è intervenuto poi anche il deputato del Pd, Antonio Viscomi, che sull'integrazione delle due aziende catanzaresi ha chiarito: «Questa legge è starter, cioè attiva un processo che deve essere poi costruito attraverso un protocollo. Io credo che sia questo il problema centrale, una fusione di questa natura - che non ha interesse solo locale ma regionale - richiede un'attenzione maggiore alla valutazione d'impatto, ai costi e ai benefici e alle modalità di integrazione dei bilanci e non solo dei ruoli di primariato. Questo significa un grande progetto che deve essere solo condiviso dal punto di vista politico ma da un punto di vista tecnico operativo altrimenti rischiamo di creare una struttura che porrà problemi già il giorno dopo la sua creazione».