«Una battaglia durata oltre vent’anni e che, finalmente, ha trovato un felice epilogo per l’ambiente e la salute dei calabresi, oltre che per uno sviluppo certo e sostenibile: bocciata la centrale termoelettrica del Mercure, nel cuore del Parco del Pollino». Così in una il consigliere regionale Ferdinando Laghi, vice presidente di ISDE Italia - Medici per l’Ambiente annuncia lo stop all'attività della centrale. A stabilirlo è stata la Giunta regionale della Calabria, presieduta da Roberto Occhiuto, che ha approvando il Piano del Parco, senza concedere deroghe alla centrale. A esprimere soddisfazione anche lo stesso governatore in un post sui social.

«Questa disposizione - afferma Laghi - mette così fine ad una vertenza ambientale tristemente nota in tutta Italia ed anche oltre i nostri confini, caratterizzata dalla presenza di una enorme centrale a biomasse, di 41megawat elettrici, collocata in un parco nazionale, e quello del Pollino è il più grande d’Italia, nonché zona di protezione speciale(ZPS) dell’Unione Europea e patrimonio Unesco».

«In questi lunghi anni non abbiamo mai smesso di lottare – dichiara ancora il consigliere regionale - per contrastare quella che è stata spesso definita una vergogna italiana. Si tratta di una centrale che ogni anno brucia circa 350mila tonnellate di alberi ed emette, con la combustione delle biomasse, polveri sottili ed altre sostanze nocive, con un impatto ambientale considerevole, cui si aggiungono i gas di scarico degli oltre 100 TIR -in andata e ritorno- che, tra le altre cose, vanno anche a congestionare la già problematica viabilità del Parco.

Voglio ringraziare il Presidente Occhiuto che ha dimostrato coraggio e determinazione nel difendere gli interessi veri dei calabresi – continua Laghi - senza valutare vantaggi d’altra e diversa natura, che la deroga avrebbe assicurato. Coraggio e determinazione che in tanti, per troppi anni, non hanno avuto».

La soddisfazione del Wwf

«Una giornata storica per la natura in Calabria. La Giunta regionale, presieduta da Roberto Occhiuto, approvando il Piano del Parco, senza concedere deroghe alla centrale del Mercure, ne ha di fatto sancito la chiusura». È quanto si legge in una nota del delegato Wwf per la Calabria, Angelo Calzone

«Un paradosso – afferma – quello di una centrale a biomasse all’ interno di un bellissimo parco nazionale che contiene un paradiso di biodiversità,  vincolato e tutelato  da stringenti normative europee, che non aveva alcun giustificazione, cozzando palesemente con la vocazione  e la destinazione dell’area naturale protetta».

«Un ringraziamento va, dunque, alla giunta regionale della Calabria – conclude Calzone –  e al presidente Occhiuto dal parte del Wwf Calabria e a tutti quelli come il consigliere Laghi, che hanno per anni combattuto, insieme al collega Marcello Nardi e al sottoscritto e a poche altre associazioni ambientaliste, per restituire alla natura  e alla salubrità ambientale, un pezzo di questo immenso patrimonio naturale calabrese».