Nelle motivazioni sulla sospensione del fermo amministrativo il giudice sottolinea «l’apparente ingiustizia del provvedimento»
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«Travisamento dei fatti» e «compromissione dello svolgimento di indifferibili attività di carattere umanitario». Con queste parole il giudice della prima sezione Civile del Tribunale di Crotone, Antonio Albenzio, ha sospeso il provvedimento di fermo amministrativo della Humanity 1, la nave della Ong tedesca che il 4 marzo scorso aveva sbarcato al porto di Crotone 77 persone soccorse due giorni prima nel Canale di Sicilia.
A conclusione delle operazioni di sbarco la nave era stata sottoposta a fermo amministrativo per venti giorni per aver violato il decreto Piantedosi in quanto, secondo la guardia costiera libica, avrebbe ostacolato il soccorso di migranti. Secondo la Ong, invece, i libici avevano anche sparato in acqua per indurre i volontari a lasciare la zona di soccorso.
La decisione | Il Tribunale di Crotone dà ragione a Humanity 1: sospeso il fermo per la nave dell’Ong tedesca
Una ricostruzione che i legali di Sos Humanity, gli avvocati Giulia Crescina e Cristina Laura Cecchini, hanno portato all'attenzione del giudice del Tribunale civile di Crotone nella loro istanza di sospensione cautelare urgente, anche inaudita altera parte, contro il fermo amministrativo della Sos Humanity.
Il giudice, nel decreto di fissazione dell'udienza nella quale si entrerà nel merito della vicenda, ha sostenuto che i documenti prodotti da Sos Humanity possano fa ritenere «astrattamente verosimile la doglianza in punto di travisamento dei fatti contestati» e che il decreto di fermo amministrativo possa costituire un pericolo «riscontrabile a fronte di una evidente compromissione allo svolgimento di indifferibili attività di carattere umanitario» e per questo ha sospeso il fermo «ritenuta l'apparente ingiustizia del provvedimento emesso».