Il Plenum del Csm ha deciso di non confermare nelle funzioni direttive di procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla, oggi giudice civile presso il tribunale di Potenza, e sottoposto a giudizio davanti al tribunale collegiale di Salerno per i reati di corruzione e falso. La consigliera Maria Vittoria Marchianò aveva annunciato la sua astensione, evidenziando come le condotte addebitate al dottor Facciolla non siano ancora state chiarite sia in fase penale che in quella disciplinare, il cui giudizio è pendente e sarà valutato, dopo il rinvio della Cassazione, nel prossimo mese di marzo. Tutti i componenti della sezione disciplinare di Palazzo Bachelet si sono astenuti, evitando così una possibile incompatibilità.

Per la quinta commissione del Csm, Facciolla sarebbe venuto meno ai principi di indipendenza, imparzialità ed equilibrio, nell'ambito di un procedimento penale che riguardava una dirigente di Calabria Verde arrestata con l'accusa di concussione. Indagine che a Salerno lo vede accusato di falso insieme all'ex maresciallo Carmine Greco e a un appuntato dei carabinieri forestale in servizio presso la stazione di Cava di Melis nel comune di Longobucco.

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«Ritiene il Consiglio che, a prescindere dall’esito dei procedimenti disciplinari e penale attualmente in corso, le condotte consistite nell’inserimento, negli atti di un fascicolo di indagine, di una annotazione di P.G. falsa o comunque all’evidenza anomala e nel compimento di atti volti a screditare i colleghi in servizio presso altro Ufficio requirente e dotati di rilevanza mediatica, sono “gravi”, “scorrette” e tali da minare, irreparabilmente, l’indipendenza e l’equilibrio di Eugenio Facciolla».

«“Gravi” perché in concreto idonee ad inficiare l’esito delle indagini oggetto del fascicolo nel quale la stessa annotazione falsa è stata inserita e altresì l’esito delle indagini connesse, compiute dall’Ufficio requirente destinatario del tentato discredito. “Scorrette” nei confronti dei colleghi – sia il magistrato coassegnatario del citato fascicolo di indagine incardinato presso la Procura di Castrovillari sia i magistrati in servizio presso la DDA di Catanzaro – perché finalizzate ad ingenerare, negli stessi e nella pubblica opinione, una prospettazione non veritiera circa fatti oggetto di delicate e complesse indagini volte al contrasto della criminalità organizzata, oltre che a evidenziare l’esistenza di un conflitto tra Uffici requirenti, idoneo ad inficiare la medesima attività di contrasto». C'è da dire che sulla vicenda dei magistrati in servizio a Catanzaro, ovvero Gratteri LubertoFacciolla è stato già assolto in via definitiva.

«La quinta commissione ha esaminato attentamente la pratica» ha detto la consigliera Daniela Bianchini, rispondendo a una nota inviata nella mattinata di oggi dall'ex procuratore di Castrovillari. Il Plenum dunque ha votato a maggioranza per la non conferma delle funzioni direttive.