Giovanni Bombardieri riproposto come procuratore capo di Reggio Calabria. È quanto formulato dalla quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura. Adesso la decisione dovrà essere ratificata dal Plenum che dovrà confermare la scelta fatta nel 2018 quando aveva nominato lo stesso Bombardieri alla guida della Procura reggina. La delibera del Csm era stata annullata lo scorso maggio dal Consiglio di Stato che aveva accolto il ricorso (respinto prima dal Tar del Lazio) dell'ex procuratore capo di Lucera, Domenico Angelo Raffaele Seccia, attuale Pg in Cassazione.

 

I giudici amministrativi avevano disposto un ulteriore giudizio comparativo tra i due magistrati dando ragione a Seccia il quale lamentava la decisione fatta all'epoca dal Csm. Decisione che, per il Consiglio di Stato sarebbe stata inficiata «dalla sottovalutazione - era scritto nella sentenza - delle proprie esperienze di funzioni direttive inquirenti». Non la pensa così la quinta commissione del Csm che, dopo aver affidato per 4 anni la Procura di Reggio Calabria a Bombardieri, lo riconferma alla guida dell'ufficio giudiziario cosi come deciso nel 2018.

Originario di Riace, nella Locride, Giovanni Bombardieri ha coordinato delicatissime inchieste contro la 'ndrangheta, sia da sostituto procuratore della Dda di Roma che da procurare aggiunto di Catanzaro. Nella sua carriera, inoltre, Bombardieri è stato applicato anche alla Procura di Locri, alla Dda di Reggio Calabria e alla Procura generale presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria. La proposta della quinta commissione del Csm all'unanimità verrà discussa nei prossimi giorni dal Plenum.