Ha 27 anni ed ha imparato tutto dal papà Pietro. Dal 2015 ha preso le redini della cucina de La Tavernetta, portando tante nuove idee.
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Una cucina innovativa, legata al territorio, dove i funghi, le patate, la carne podolica dell’altopiano silano diventano piatti con equilibrati contrasti dal gusto però tradizionale e tutto parla della Sila. Una passione di famiglia, nata da piccolo nella cucina di papà Pietro che ha reso La Tavernetta di Camigliatello Silano, luogo del gusto per eccellenza. E che continua, ora, attraverso Emanuele Lecce, 27 anni appena ma un grande talento dietro ai fornelli, tanto da essere premiato dal Gambero Rosso “Migliore chef under 30”. Un riconoscimento inaspettato. «È stata una sorpresa, mi hanno chiamato due giorni fa per dirmelo, per me è un riconoscimento, ma anche uno stimolo per continuare a lavorare con entusiasmo su questa strada: la tradizione e l’innovazione».
Passione di famiglia
Da anni ha preso le redini della cucina de La Tavernetta, portando tante nuove idee dopo una serie di esperienze in giro per l’Italia in importanti cucine in Trentino ed in Piemonte. «Mio padre mi ha insegnato tutto, continua a seguirmi dietro le quinte e per me resta un punto fermo, una guida importante. Oggi è strafelice per me».
“La mano” di Emanuele si vede: a 27 anni ha rivoluzionato il ristorante, modificando gli spazi, rendendolo più accogliente e minimal, cambiando il menu degustazione quasi giornalmente. Una cucina di montagna, la sua, che strizza l’occhio alla modernità utilizzando tecniche di cucina nuove, consistenze diverse. Ingredienti semplici, materie prime di eccellenza, ma dai gusti complessi e sofisticati.
E nell’estate ha lanciato un nuovo progetto di hamburgeria drive “La sosta” dove il tradizionale panino silano è diventato un gustoso panino gourmet con tante varianti, da assaporare in riva al lago Cecita.