Sono tre le persone finite in carcere per il delitto del 21enne. Una quarta va ai domiciliari mentre altre due sono state raggiunte da obbligo di dimora
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Tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, una ai domiciliari e due obblighi di dimora per l’omicidio di Salvatore Battaglia, 21 anni, ed il ferimento di Giovanni Zuliani. Fatti di sangue avvenuti a Piscopio nella notte fra il 27 e 28 ottobre scorso.
I nomi
In carcere, raggiunti da ordinanza del gip distrettuale Claudio Paris, finiscono: Antonio Felice, 32 anni (già arrestato con precedente ordinanza quale esecutore materiale della sparatoria); Michele Ripepi, 19 anni; Giovanni Zuliani, 23 anni, ferito nel corso della sparatoria. Gli arrestati sono tutti di Piscopio.
Agli arresti domiciliari: Michele Fiorillo, 32 anni, di Piscopio, residente a Ionadi. Obbligo di dimora per Antonio Francolino, 25 anni, e Giuseppe Francolino, 24 anni, anche loro di Piscopio.
Le accuse
Il reato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose e premeditato ai danni di Salvatore Battaglia, nonché di tentato omicidio ai danni di Giovanni Zuliani, viene contestato ad Antonio Felice. Per lui anche l’accusa di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di una pistola calibro 9×21 non meglio indicata poiché non ancora recuperata. A Michele Fiorillo viene quindi contestata l’accusa di favoreggiamento personale aggravato dalle finalità mafiose in quanto in sede di sommarie informazioni rese ai carabinieri del Norm della Compagnia di Vibo Valentia il 27 novembre scorso ha dichiarato di non sapere nulla della sparatoria pur essendo in realtà a conoscenza, ad avviso del gip, di elementi relativi alle vicende delittuose quali le modalità di esecuzione, nonché le relative causali e l’autore dei reati, aiutando così Antonio Felice ad eludere le investigazioni della magistratura o comunque a sottrarsi alle ricerche scaturite in seguito all’omicidio di Salvatore Battaglia ed al tentato omicidio di Giovanni Zuliani. Medesime accuse (favoreggiamento personale aggravato dalle finalità mafiose) anche per Antonio e Giuseppe Francolino, mentre a Michele Ripepi e Giovanni Zuliani viene contestata l’accusa di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di una pistola (non meglio indicata poiché non rinvenuta).