Questo il dato raccolto dalla Cgia di Mestre. In Italia 2 mln di persone non potranno recarsi a lavoro in quanto le strutture convenzionate non sono in grado di coprire la domanda dei tamponi necessari per ottenere la certificazione verde (ASCOLTA l'AUDIO)
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Quanti sono i no vax in Calabria nella fascia d'età compresa tra i 20 e i 59 anni? 226.745 per la precisione. Il 23,4% della popolazione. Questo il dato raccolto dalla Cgia di Mestre che ha effettuato uno studio su tutto il territorio nazionale. Dati puntuali sul numero di lavoratori non vaccinati non ce ne sono, gli unici disponibili sono di fonte della Presidenza del Consiglio e fotografano il numero di persone non ancora vaccinate all’8 ottobre scorso. Tra questi sono inclusi anche i disoccupati e gli inattivi.
La regione più no vax è la Sicilia, la percentuale è pari al 24,3 per cento ed è costituita da 625.565 persone non vaccinate. Poi la Calabria. Seguono la Provincia Autonoma di Bolzano con il 22,7% (63.570 non vaccinati), la Valle d’Aosta con il 21 % (13.017 non vax) e le Marche con il 20,4 % (156.724 non vaccinati). Le situazioni più virtuose, invece, si riscontrano in Lombardia (14,3% di non vaccinati), nel Lazio (14,2%) e in Toscana (13,8%). Tra le 4 macro aree del Paese è il Sud a presentare il più alto numero di non vaccinati (2.143.769 pari al 20% del totale della popolazione tra i 20 e i 59 anni). In Italia, infine, i no vax in età lavorativa sono 5.432.118, pari al 17,4% della coorte 20- 59 anni.
Due milioni di persone non potranno andare a lavoro
Per il calcolo di Cgia, lunedì prossimo 2 milioni di lavoratori non potranno recarsi in fabbrica o in ufficio perché impossibilitati a farsi il tampone per ottenere il green pass. Le farmacie e le strutture pubbliche/private dedicate a questo servizio non sarebbero in grado di compiere giornalmente un numero di test sufficienti per coprire la domanda. Lavoratori che dunque sarebbero costretti a rimanere a casa senza retribuzione.
Secondo le stime del Governo sarebbero 3 milioni i lavoratori italiani senza il certificato verde, il 13% circa degli occupati presenti nel nostro Paese. Persone che per accedere al proprio posto di lavoro entro la fine dell’anno dovranno fare ogni 2 giorni il tampone per ottenere il green pass. Attualmente l’offerta è molto inferiore: ieri, ad esempio, il numero di tamponi realizzati in Italia è stato di poco superiore a 506 mila. Ipotizzando un aumento della produttività da parte delle farmacie e delle strutture dedicate a fare questi test, dopodomani il numero complessivo potrebbe salire fino a 700 mila. Se a questo numero aggiungiamo le oltre 300 mila persone che per ragioni di salute non sono obbligate al possesso della certificazione, rimarrebbero senza pass circa 2 milioni di lavoratori.