«Il mio ufficio è diventato uno sportello pronto a ricevere ogni settimana persone vessate dalla mafia, ho sempre un rapporto aperto con le persone che hanno bisogno e ho un rapporto splendido anche con tutte le forze dell’ordine». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso dell'intervista rilasciata al direttore editoriale del network LaC Alessandro Russo a margine dell'iniziativa che si è svolta a Roma in cui è stato presentato il corso di Alta Formazione della Fondazione Magna Grecia Le mafie ai tempi dei social in collaborazione con il Gruppo Pubbliemme, Diemmecom, LaC Network, ViaCondotti21 e l’Università Luiss. Il riferimento del magistrato è all'affetto smisurato dei calabresi e degli italiani nei suoi confronti. Affetto che oltrepassa anche i confini regionali come dimostrato anche dalla standing ovation per lui al Costanzo show nei giorni scorsi. «Stiamo lavorando bene in Calabria, - ha detto ancora Gratteri ai microfoni de LaCapitale per il network LaC- soprattutto da quando sono procuratore di Catanzaro. Stiamo dando risposte in Calabria, la gente si affeziona, vede, valuta ed esterna l'affetto in questo modo».

«Le riforme non servono a nulla»

Quindi il riferimento alla mancata solidarietà del presidente del Consiglio Draghi e del ministro Cartabia dopo le rivelazioni sull'attentato che la 'ndrangheta progettava per ucciderlo: «Io dico sempre quello che penso, oggi però è raro e controproducente ai fini della carriera e del proprio posto. Sono diretto e senza fronzoli, ho parlato delle riforme fatte da questo governo, riforme che non servono a nulla, che non risolvono i problemi della giustizia».

«Fino al 2024 sarò alla Procura di Catanzaro»

E sul suo futuro nella magistratura il procuratore non si sbilancia: «In Calabria ho creato una squadra di giovani magistrati capaci e agguerriti, fino al 16 maggio 2024 potrò continuare come procuratore di Catanzaro, poi devo capire e pensare a cosa fare».